"Dramedy" Dramedy è pubblicato della FreakHouse records con distribuzione fisica e digitale The Orchard/Audioglobe. Dicono di Dramedy: XL-La Repubblica/Michele Chisena Da Pompei i fratelli Marlowe rappresentano un microcosmo di delizie tutte da scoprire. Gusto per gli accostamenti di punk folk colorato con divertimento a profusione e la partecipazione, non casuale né rituale, di Vic Godard. Un po’ Pogues (Sailor’s Promises), un po’ Bregovic (Stuck in a Bottle) e un po’ Dropkick Murphys (No Pray, No Pay). Rockit.it/Letizia Bognanni (…) il “punk agreste” degli Shak & Speares funziona alla grande. La commistione di anarchia punkettona, saltellamenti balcanici, nostalgie irlandesi e poetica lo-fi condita da testi fuori dai binari è irrimediabilmente contagiosa. Corriere del Mezzogiorno/Natale De Gregorio Un sound che si muove agli antipodi, tra la drammaticità del cinismo e dell’enfasi che gli Shak mettono nel loro nuovo lavoro e la commedia, ben udibile dietro la ballabilità e la sfacciataggine del sound, fracassone, diretto e senza fronzoli, che si divincola alla grande da ogni trend e hype del momento.Un sound che si muove agli antipodi, tra la drammaticità del cinismo e dell’enfasi che gli Shak mettono nel loro nuovo lavoro e la commedia, ben udibile dietro la ballabilità e la sfacciataggine del sound, fracassone, diretto e senza fronzoli, che si divincola alla grande da ogni trend e hype del momento. Il Mattino/Federico Vacalebre (...) Folk punk galvanizzante, pogo da aia e da festa nel bosco più che da underground con testi che parlano di promesse da marinaio e preghiere criminali, senza tralasciare la storia del rock (...) che arruola alla voce quel Vic Godard, proprio il leader dei seminali Subway Sect, incontrato in tour. (...) Un disco che consolida l'alt wave campana che ha scelto l'inglese come lingua e il rock come orizzonte: non solo di rap e contaminazioni etniche si vive. Shiver/Max Sanella (...) Mentre moltissime band dello stivale lottano con sudore contro il dimenticatoio, anche dopo un solo disco, a colpi di stranezze, agganci e scorciatoie modaiole, loro, questi casinari di Pompei tirano dritti per la loro visceralità roboante, agitano e favoriscono una circolazione estetica punk’n’roll che regala quel “bellissimo” disordine compulsivo che non “passa mai”, una festa mobile che si rinnova ad ogni giro tra botte Irish combact e mulinelli ska, fili folkly che si intrecciano a ritmi schizzati e scalmane liberatorie, un disco che da il fiatone sin dal primissimo clic. Saltinaria.it/Fabrizio Corgnati (…) Dopo il discreto successo di pubblico e di critica, come si suol dire in questi casi, ottenuto con il primo album, The Shak & Speares ripropongono nella loro opera seconda il loro marchio di fabbrica. Lo definiscono "punk agreste". Ed in effetti è un'inedita commistione di punk e country, di Sex Pistols e Franz Ferdinand, di downtown inglese e campagna vesuviana (dove sono nati) con influenze del sud degli States, di batteria indiavolata ma anche ukulele e fisarmonica. Rockon.it/Antonio Siringo (...) Dramedy, singolare fusione di Drama + Comedy che esce su etichetta FreakHouse Records, è un concentrato di nove tracce strabordanti di energia. Lo si intuisce sin dal primo pezzo, “Vic & The Stalkers” feat. Vic Godard, leggenda del punk inglese. Le sonorità sono intense, travolgono, coinvolgono. Contagiano. Da “Subway in Love” a “No prey, No pay” è quello che gli stessi componenti della famiglia Marlowe definiscono punk agreste a farla da padrone. Tirati, cinici, un pò spavaldi e con un sound assolutamente travolgente, The Shak & Speares si confermano come una delle realtà più interessanti in circolazione. Li aspettiamo dal vivo per averne la conferma. Outsdier Musica/Mattia Nesto (...) Grazie ad un mix di “combat folk”, testi surreali e una buona dose di ironia i The Shak and The Speares riescono sempre a coinvolgere il loro pubblico, perché, come ci dice in confidenza Max Marlowe “I nostri più che concerti sono dei party!”. MyDreams.it/Nicola Garofano (…) una delle migliori band nata nella provincia napoletana. Se nelle interviste sono canzonatori senza freni, nel loro lavoro i quattro fratelli Marlowe, presentano talentuose abilità musicali. The Shak & Speares, band combat-folk made in Pompei, nascono nel novembre 2010 nella Marlowe’s House, una generosa stamberga persa nelle campagne vesuviane. Tutti partoriti in casa i fratellini Marlowe, in rapida successione, sparati fuori dall’energia della musica che smuove l’anima. Debuttano come spalla degli Orange e dopo appena due mesi e una dozzina di concerti, il 9 luglio 2011, calcano il main-stage del Neapolis Festival con Skunk Anansie, Mogwai e Architecture In Helsinki. Comincia così la collaborazione con la FreakHouse Records e con la Happy MopyRecords, collaborazione che porterà alla registrazione, presso il Mono Studio di Milano e con la partnership del SAEInstitute, di GAGSTER (Mirko Iapicca e Matteo De Marinis - Artist Pruducer, Head Engineer) primo disco dei The Shak&Speares, missato da Ercole Longobardi (Polina, 24 Grana, Planet Funk, Nobraino, Bisca, Pennelli di Vermeer) e masterizzato da Francesco Fontanella. Intanto, a riscaldare l’attesa del loro debut-album (21 gennaio 2013), girano 3 videoclip cui ne seguono altri due subito dopo l’uscita dell’album, tutti prodotti con il videomaker Michele Pesce. Il primo, “Zoolander”, viene lanciato in anteprima nazionale dalla rivista on-line Rolling Stone, gli altri invece guadagnano le esclusive su Rockit, La Repubblica XL e FanPage. L’intenso tour promozionale li vede suonare in tutti i club più cool italiani e partecipare avarie trasmissioni radiotelevisive e ai più importanti festival, quali GiffoniFilmFestival, SISLEY Indipendent Tour, Segnali Rock Fest, Neapolis, MilanoFilmFestival, condividendo il palcoscenico con i Dinosaurs Jr, i Blonde Redhead,il Teatro Degli Orrori, gli Zen Circus, i Management Del Dolore Post-Operatorio,Lo Stato Sociale, la Bandabardò, i Vadoinmessico, gli A Toys Orchestra, Capone &Bungt Bang, Jovine, gli AmourFou, i The Gentlemen's Agreement, gli EPO, i Bradipos IV, i Bisca. A chiudere in bellezza il tour, tre tappe in quel di Londra: al 12 BAR CAFE’, storico club nel quartiere Soho, allo YUCK Indie Club, faro nella notte della giovanissima Uxbridge e allo storico The Water Rats, di spalla a Vic Godard con i suoi SubwaySect (Paul Cook dei Sex Pistols alla batteria) il quale decide di regalare loro una “perla” che i The Shak&Speares pensano bene di includere nel secondo album DRAMEDY, uscito il 30 Settembre 2014.