Sono trascorsi ben sette strani e lunghi anni dall’ultimo album in studio dei The Veils, Total Depravity. Durante questo lungo e tumultuoso periodo di ferite e isolamento e l’inizio di una nuova vita ha origine …And Out of the Void Came Love. Dopo la pubblicazione di Total Depravity, Andrews pubblica un album da solista e inizia un tour mondiale. Una notte, mentre si scatena al piano durante un momento di particolare intensità sul palco, si frattura un polso. «Sembra una cosa figa, alla Jerry Lee Lewis, ma è stato un fottuto incubo», racconta Andrews. Continua comunque a suonare e porta a termine il tour, ma quando si fa visitare capisce di aver fatto una pessima mossa. «L’osso scafoide del mio polso era morto, una cosa che nemmeno sapevo fosse possibile.»
La convalescenza comporta un lungo periodo di stop per Finn, e lui ne approfitta per fare ciò che sa fare meglio: scrive canzoni. «Ero ingessato e non potevo usare la mano destra. Cantavo le melodie, poi registravo la parte di piano per la mano destra e poi quella per la sinistra. Poteva anche essere un processo di vera avanguardia, se non fosse stato anche incredibilmente fastidioso». Proprio nel momento in cui le sue condizioni gli consentono di riprendere a suonare i The Veils hanno bisogno di trovare una nuova etichetta, ma Finn decide di mettersi comunque al lavoro su un nuovo album. Una volta terminate le registrazione diventa chiaro che una tale varietà di materiale merita di essere pubblicata su un doppio album. Il risultato di tutti questi anni di domande, reclusione più o meno volontaria e incertezze è lo straordinario nuovo album dei The Veils …And Out of the Void Came Love, perfetto da ascoltare in due riprese con un piccolo intervallo, o come dice Andrews «Fai un caffè o fumi una sigaretta, ma non andare a falciare il prato, al cinema o cose simili». Il lavoro è il sesto in studio per i The Veils, creati da Finn Andrews a sedici anni e amati da registi come Tim Burton, Paolo Sorrentino e David Lynch che li hanno spesso inseriti nelle colonne sonore dei propri film.