Ma gli androidi sognano pecore elettriche? Ascoltare "Hanno ucciso un robot", seconda prova sulla lunga distanza della formazione livornese, forse può darci una mano a comprenderlo. E' infatti un disco che parla italiano ma sogna altre terre. Quello che ispira la band livornese The Walrus è l'indie rock anglosassone e americano, che siano Pa-vements o Vaccines poco conta perché tra mostri sacri e nuove leve rilegge in maniera personale ciò che tanti tentano di fare vanamente. Il suono è leggero nelle intenzioni, compensando quello delle sonorità e come nel lavoro precedente l'attitudine è quella di uno sviluppo armonico semplice ma incisivo. Si attraversano paesaggi sonori differenti, sfumature pop e progressioni party rock'n'roll, ma è la rinnovata presenza di Marta Bardi alla voce a dare al caleidoscopio di emozioni un respiro aggiorna-to, riveduto e corretto, tanto da far sua la leggerezza delle domeniche mattine, dei lunedì a casa da lavoro, che riporta il meglio degli Scisma dentro il 2012. Tematiche di cambiamento nella voce di Giorgio Mannucci: "Dai con la vita", "Specchio" e gli echi tra Stereolab e Baustelle di "Sogno". Una fuga che parte con "Hanno ucciso un robot" e che si farà strada all'interno della canzone pop italiana, grazie alla varietà di registri toccati e una sensibilità al-tra. Bio Giorgio, Francesco e Dario, tutti classe 1984, si conoscono sui banchi delle scuole superiori e col loro amico Alessio (1985) condividono una tale passione musicale che li porterà in pochi anni, dopo le prime esperienze musicali, a dare vita a The Walrus. Nel Gennaio 2008 si aggrega alla formazione Marta (1987), quando ormai da tempo i ragazzi cercavano un tocco femminile a complemento del suono della band. www.facebook.com/thewalrusitaly http://www.myspace.com/thewalrushow