The Zephyrs / Bright Yellow Flowers on a Dark Double Bed Dio mio… un’occhiatina di troppo sul titolo e solleveremmo questo cd per un angolo come il cadavere di un topo. Veniamo invece molto più probabilmente rapiti dalla campestre istantanea in copertina e ci ritroviamo dunque già in attesa di coricarci nella pura dionisiaca elegia pop dimenticando che di tecnologico disco ottico si tratta. Forse è (di nuovo) la Scozia. Forse è il fatto di aver già vissuto l’introspezione pop in mille mielosi modi microdifferenti (senza essercene ancora stancati?). Forse è il fatto di citarsi addosso. Forse è il fatto di guardare – quando si vuole proprio “strafare”, ohibò - giusto dall’altra parte dell’atlantico (basta così poco per parlare di aperture country-folk per “A Friend” e “What Voltage Is the Moon” oppure si tratta del semplice fatto che la “cognizione di causa” è stata ormai debellata come il vaiolo?). Giunta al quarto album (“dico, quarto” [tono alla Totò]) la band di Stuart Nicol continua impassibilmente a distillare pop songs dilatate per cerbiatte dagli occhioni illanguiditi o per smunti figuri del sottobosco alternative che non si sono neanche accorti, tanto sono intenti a fissarle, di stare ormai indossando scarpine nuove. Potrei tirare fuori paragoni certosini con Slowdive (“So Called Beau”) e potrei parlare di singoli episodi di ammaliante ed avvolgente bellezza (ce ne sono, ce ne sono, intendiamoci), ma il gioco sarebbe un tantino stancate sia per me che per voi. Eviterò quindi accuratamente di menzionare i Mojave 3 della cui carezzevole intensità gli Zephyrs non possiedono che uno sbiadito citazionismo (“Perfume”) e soprattutto i Cowboy Junkies della cui toccante e genuina semplicità i giovani britannici sembrano essere costitutivamente incapaci (“Never Be the Same” può tranquillamente eclissarsi di fronte a qualsiasi b-side del quartetto canadese e le lungaggini acustiche della ghost track fanno solo finta di “guardare alle stelle” chiamate Low). Eviterò anche… di consigliarvi questo disco. Punto. (oh Gesù, ho appena evitato di botto l’incrocio con altri mille sorrisi). www.thezephyrs.com