Thoc! Thoc! Bussiamo alla porta della "House of Caps" Vicende di una band dalle sonorità "made in Uk" nata nel paese sbagliato... a cura di Alessandro Carboni _____________________________________________________________ Chitarre, suoni sintetici, un look irriverente e una buona dose di eclettismo caratterizzano un gruppo che in pochi mesi è riuscito a strapparsi uno spazio all'interno della scena bresciana. Stiamo parlando dei THOC!, nati nel novembre 2007 in uno scantinato a nord della città, sotto la direzione di Andrea Rigoni, dalle ceneri di una lunga convivenza e da numerosi pezzi chiusi in un cassetto. "La solitudine che mi sono trovato ad affrontare in quei mesi mi ha spinto a circondarmi di nuovi strumenti, portandomi a cercare nuove strade compositive- spiega lo Rigoni -mi sono avvicinato ai synth componendo molte tracce gradite anche all'estero e diffuse attraverso MySpace". Un percorso evolutivo maturato alla luce delle esperienze passate e che ha coinvolto vecchi e nuovi amici. "Prima di formare i Thoc!, Luca Grazioli, con il quale avevo condiviso il palco con due gruppi punk, Apatia e Genoma, mi convinse a provare con i Videor, progetto dal quale uscii velocemente. Grazie a questo tentativo conobbi Daniele Ardenghi". L'incontro si rivela fondamentale per porre le basi dei Thoc!. Con l'ingresso di Nicola Dusi alla groovebox e di Fabio Zubani alla batteria, la formazione è completa. Influenze eterogenee, provenienti dall'esperienza individuale di ciascuno, convergono in un sound robusto e incisivo, con ricorrenti sessioni dance fuse in un accattivante pastiche nel quale sono riconoscibili molti spunti musicali. Ecco allora richiami all'indie sfrenato dei Franz Ferdinand e Bloc Party, ai Radiohead, ai Cure, passando per il post-punk/new wave dei Joy Division e chiaramente dei New Order: uno sguardo al nord Europa, un cordone ombelicale che collega la band alla fervida scena londinese, alla cultura anglosassone che ne ispira le sonorità, un amore incondizionato che si legge nei testi e nella musica e nello stile. "Noi adoriamo Londra e l'Inghilterra, quasi come fossimo nati nel paese sbagliato -spiega Mr Rigo- io cerco di tornarci ogni tre, quattro mesi. Londra mi stimola moltissimo, anche dal punto di vista artistico: la gente, i locali, i concerti, anche gli edifici. The house of Caps nasce proprio dalla mia passione per l'architettura della House of Parliament a West Minster. Esistono riferimenti anche agli Style Council e ai Radiohead". Purtroppo la discografia italiana non ha mostrato interesse per la nuova tendenza elettronica, anche se le piccole etichette indipendenti raccolgono sempre più artisti con lavori sperimentali e i locali (anche nel bresciano) iniziano a dare parecchio spazio a djset e concerti di questo genere. I Thoc! si inseriscono in questo colorato scenario: 12 concerti da maggio 2008 su palchi importanti come Radio Onda d'Urto e Lio Bar. Un'estetica improvvisata fra il punk britannico '70 e il glam. "Puro e semplice divertimento per noi e per la gente che assiste ai nostri show. Probabilmente abbiamo i pezzi giusti al momento giusto. Ecco tutto". Prossimamente un disco, forse un vinile e poi concerti... in Slovenia e a Gorizia. Progetti futuri? "Nessuno, come da nostra caratteristica. Si vive giorno per giorno. L'importante è stare bene con le persone con cui passi il tuo tempo -conclude Andrea- Per me i Thoc! Sono stati un nuovo inizio, un'ancora di salvezza, un'opportunità per conoscere persone meravigliose. Aldilà del gruppo... sono la vita". E la musica scritta insieme, lo si sa, ne è la migliore colonna sonora. Cheers! Contatti: www.myspace.com/thehouseofcaps