THOMAS LARCHER Nato a Innsbruck nel 1963, il pianista e compositore Thomas Larcher ha compiuto i suoi studi alla Musikhochschule (scuola superiore musicale) di Vienna. Sin dagli esordi la sua carriera pianistica è stata animata da un vivissimo interesse per la modernità e la stretta collaborazione con compositori quali Friedrich Cerha, Heinz Holliger, Olga Neuwirth e Johannes Maria Staud ne è un’indubbia testimonianza. Caratteristica dell’attività dell’artista è la costante ricerca di quel filo rosso che unisce autori apparentemente lontani fra loro: è nato così un CD che vede insieme i Klavierstücke di Schubert a quelli di Schönberg. Thomas Larcher ha inciso, in esclusiva per ECM, alcuni CD che hanno ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui il Premio della critica discografica tedesca (Preis der deutschen Schallplattenkritik), Choc de la musique della rivista francese “Le monde de la musique” ed Editor’s choice di “Gramophone”. Un’altra testimonianza del suo impegno nella diffusione della musica contemporanea è il Festival Klangspuren di Schwaz, Tirolo. Fondato nel 1994 dallo stesso Larcher, che ne è stato direttore artistico fino al 2002, il festival si è distinto per l’altissimo livello artistico delle proposte e per lo stretto legame con il territorio. Larcher compositore è sempre rimasto in ombra rispetto all’interprete, al direttore artistico e al pedagogo (dal 2001 insegna pianoforte alla Musikhochschule di Basilea). Egli stesso definisce la sua attività compositiva come un ritiro ovvero un territorio dove può trovare uno spazio (libero) in cui ritrovare il proprio io. Naunz, e Ixxu, la sua ultima incisione discografica per ECM New Series, apre uno spiraglio sul suo personalissimo mondo. „Ixxu” is in a thoroughly modern idiom, but with moments of shimmering beauty and an overall rhythmic energy which is quite compulsive, there are all the ingredients one needs to make an interesting piece all the more rewarding on repeated hearing. … In his pieces, notions of virtuosity are pursued to the limits, raising the expressive energy another notch in degree and intensity. In "Mumien” this obsessive quality comes through in the intense and rhythmically incessant second movement.