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TIBOR SZEMZO

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Invisible Story Tibor Szemzõ 7 movimenti su ‘pensieri’ di Béla Hamvas con le ‘immagini ritrovate’ da film privati e dall’archivio fotografico di Budapest (prima italiana) Invisible Story Béla Hamvas: Aquarius estratti 1. Syrius Beta Si dice / che nell’Universo ci sia un corpo celeste, / ce ne sia uno solo, il Syrius Beta, / la stella fredda ed estinta, / non ha luce, non ha calore, / un corpo inerte / in cui gli atomi / affastellati, / uno sopra l’altro, / disordinati / come in un immondezzaio colossale / giacciono disintegrati. / Questo Syrius Beta è la materia in sé. Quando l’uomo diventa materialista, / ovvero, / quando l’uomo comincia a credere / che il mondo è stato fatto ed è di materia / ed è attaccato a questa materia / e ci si aggrappa / e la materia per lui è serietà, ambiente, desiderio, religione / allora l’uomo comincia oscuramente a sentire / che è anche lui un qualcosa di caduto e vomitato, / disintegrato così, / buttato nella cloaca o nell’immondezzaio. / Uno che ha rinunciato al contatto con le forze spirituali della natura, / si è staccato dal cosmo, / una sopravvivenza bloccata a causa di una catastrofe orribile. / Ha perso i suoi riferimenti spirituali / per cui regredisce e sprofonda. 2. Idoli e feticci Il fenomeno chiamato / ribellione della massa / è infatti la ribellione dell’inconscio. / Perché quello che succede / è di carattere interiore non esteriore. / E la ribellione dell’inconscio non è altro / che regressione incipiente. La massa di oggi / comincia a sprofondare indietro nell’arretratezza tarda dell’età preistorica. / Diventa primitiva, / si spegne la coscienza individuale, / il posto degli dei viene occupato da idoli e feticci, / guadagna terreno tutto quello / che è selvaggio, / atroce, / mirabolante, / il posto del pensiero viene occupato dalla superstizione, / l’uomo non sa distinguere sé stesso dall’altro / e identifica sé stesso con qualcosa, con la quale non ha nulla da spartire. Nella società / l’incursione verticale della barbarie / è solo un segno visibile / della catastrofe nel mondo invisibile dello spirito: / il cambiamento reale si svolge dentro, / nel mondo della psiche / di modo che / l’inconscio / come un oceano straripato / inonda la coscienza umana. Quest’è il diluvio nella sorte dell’uomo d’oggi. Quest’è il diluvio nella sorte dell’uomo d’oggi. Non minaccia più. / È già qui, / e ha già inondato la maggior parte dell’umanità. I segni della massificazione, i segni della primitività: / l’intera umanità è discesa nell’ombra dell’inconscio, / ed è sommersa nell’oscurità / in cui vivono i primitivi. Il fatto viene poco modificato dall’aspetto estrinseco delle circostanze, / cioè, che questa volta si tratta di una primitività civilizzata, / ossia di una barbarie meccanizzata. L’aspetto estrinseco delle circostanze / non è mai stato capace di modificare la situazione mondiale dell’uomo / e non è stato capace appunto di cambiarla. Quelli che pensavano e hanno scritto dell’imbarbarimento dell’uomo, / credevano che il pericolo minacciasse lo spirito, / la cultura e l’uomo alto. / L’uomo alto può essere rapito dal diluvio dell’inconscio / soltanto se non è alto nel suo essere esistenziale. Altrimenti soltanto un uomo di massa / può diventare primitivo e selvaggio. / Soltanto un uomo di massa. / Soltanto un uomo di massa può diventare / primitivo e selvaggio. 3. Il terzo grande mistero tarda ancora In tutta la terra si sta formando la sesta razza umana, completamente nuova. La formazione, la genesi, l’evoluzione della nuova razza umana è un mistero incredibilmente grande. Finché gli individui di questa razza, dispersi in tutte le parti della terra erano soli, anche a loro stessi sembrava di essere degli esseri anormali, impossibili, che non soltanto non riuscissero ad adattarsi al loro ambiente e al loro mondo, ma non comunicassero nemmeno con essi su nessun punto importante. Questi uomini erano soli, dispersi sulla terra, umiliati e messi al margine nel loro ambiente. Erano estranei. Perché veramente erano estranei. La nuova razza ha probabilmente perduto anche molti individui. Chissà come? Una parte si sarà suicidata, un’altra parte sarà imbirbonita, avrà cominciato a bere o si sarà ribellata, avrà urtato contro la legge e sarà finita in carcere. Una parte sarà depressa o impazzita. Alla fine è avvenuto un nuovo mistero incomprensibile, del tutto simile a quello della genesi della razza, che nei rappresentanti della nuova razza si è lentamente formata la consapevolezza: non sono più da solo. È ancora un segreto, dove siano quelli che assomigliano a me. Ma so che già esistono, e se li vedo li riconosco senza scambiare una parola. Finché di un tipo d’uomo ce n’è uno solo, è un eccezione, se ce ne sono due, sono particolarità, se ce ne sono tre, è una comunità. Per adesso solo nelle sue tracce. Il terzo grande mistero, l’incontro e l’unione, tarda ancora. 4. Si assorbe senza traccia Nella massa / la coscienza individuale si annienta. / La massa ha una nuova caratteristica / completamente indipendente / da ogni tipo di condotta individuale. Appunto / che è ignorante. / Eccitabile, credula, / unilaterale, retrograda, / tirannica, ottusa, / oscura, isterica, / non ha intelligenza, giudizio, / non sa misurare, / è facile a convincere, / ancor più facile a condurre / e a ingannare. Nella massa / anche l’uomo più intelligente / istupidisce in un attimo. / Il cervello si spegne, / l’attività dell’intelletto viene a mancare, / la coscienza sprofonda, / e il suo posto viene occupato dal torpore oscuro, / confuso e labile / che caratterizza appunto la massa. / L’intelletto chiaro e sano si estingue / e l’uomo viene dominato / da impulsi incontrollabili. E l’uomo nella massa / viene assorbito interamente. / I componenti della massa / si fondono in un unico spirito. La massa non ragiona, non riflette, / non ama, non cerca di capire, / ma ha paura, farnetica, sbalordisce, / si assoggetta. / Ma soprattutto, / (dice Le Bon) - distrugge. Nulla è più proprio / dell’ignoranza della massa, / che in questo momento assurge ad arbitro del mondo, / benché sia sulla via dell’annientamento. / E anche qui è in cerca dei suoi nemici. / Crede che la sua vittoria sia minacciata. / Non si accorge / che se qualcuno levi la voce / lo faccia per il suo bene. / E c’è un accordo silenzioso / fra i componenti della massa / che la persona pericolosa / può e deve essere eliminata. Si ha esperienza / in tutti i livelli della società / del tutto uniformemente, / di come la massa opprima sistematicamente, / benché in modo istintivo coloro / nei quali sospetta la novità. / È lecito abbattere / è lecito e bisogna spogliare / opprimere, tradire queste persone. / È vietato lasciarle parlare. / L’appartenere a questo accordo silenzioso / è il contrassegno della massa. 5. Totem Si sa che / la caratteristica principale / della vita dell’uomo primitivo / è che è totemistica. / Che è totemistica. / Si trova che è totemistica. Il totem è segno, / insegna, / a volte icona / o altra cosa estrinseca, simile. / Il totem è segno, / insegna, / a volte icona / o altra cosa estrinseca, simile. Il segno o l’icona però / non è un oggetto qualunque, / ma nella vita / e nella credenza del primitivo / ha un’importanza e un senso traslato. / Nella vita / e nella credenza del primitivo / ha un’importanza e un senso traslato. Nei popoli civilizzati / tali totem sono / il nome o la statua dell’eroe nazionale, / la bandiera, / l’inno nazionale. / Il nome o la statua dell’eroe nazionale, / la bandiera, / l’inno nazionale. Il totem si genera in modo / che l’uomo / nella massa non si renda conto / dell’idea della nazione, / della razza, della lingua, / della sorte comune del popolo, / e coscientemente non sia neanche capace di percepire / i grandi fatti e la realtà / della vita della comunità. Il totem assorbe in sé lo spirito di massa. Il totem assorbe in sé lo spirito di massa. Quando nell’uomo la coscienza individuale si perde nell’ombra, / il collettivo si sovrappone / e si diffonde. / Il collettivismo / crea dei totem, / segni e insegne, / e da allora in poi / solo questi segni mediano la spiritualità. / Solo questi segni rivelano e nascondono lo spirito. Disintegrato e sfumato. / Gli esseri umani / vivono uno accanto all’altro / come i granelli di sabbia o i sassi / senza un contatto essenziale e serio, / atomizzati. / Atomizzati. 6. Pericolo Il più grande pericolo che può minacciare un popolo / non è che cada in servitù / e debba lavorare per un popolo più potente / più numeroso e più violento. Popoli in servitù possono essere grandi, / possono avere una sorte alta nonostante la povertà, il lavoro, / l’umiliazione. Il più grande pericolo / che minaccia un popolo / è che abdichi / il pensare consapevole e il pensatore cosciente (consapevole) / e con questo si sommerga nell’oceano dell’ignoranza. Così diventi canaglia, / feccia, / degeneri, / si scomponga / e sprofondi. Indiani / e neri della foresta vergine, / eschimesi della tundra / e papuani del deserto australiano. 7. Idea e evestrum L’idea / è un’immagine interiore / con l’aiuto della quale / il Potere superiore / solleva l’uomo a sé. Anche la materia irradia qualcosa, / però non l’idea / ma appunto il suo / contrario. Il contrario dell’idea, / le immagini radianti / delle forze / che abitano nella materia / è stato scoperto per la prima volta da Paracelsus / che lo ha chiamato evestrum. L’idea è un’immagine che solleva, / l’evestrum tira e strappa giù. / L’idea è purificatrice e luminosa, / l’evestrum è oscuro e contaminante. Chi tende verso il mondo delle idee / nobilita, / si solleva, / diventa sempre più armonico, / più intelligente, più profondo / e più ricco. Senza l’idea / non c’è una vita alta, / piena e bella. / È con le immagini dell’idea / che i Poteri sollevano / l’uomo che si apre verso loro. L’evestrum, / la radiazione delle forze tetre e distruttrici della materia / è ciò che affonda e paralizza, / abbrutisce e disintegra. La materia è “la natura rimasta vedova”, / morto il suo spirito-marito / e adesso, abbandonata / è invasa dalle forze demoniache, brutali e ottuse / dalle forze demoniache, brutali e ottuse del mondo. / Queste forze / attirano con l’aiuto degli evestrum / l’uomo / se si è aperto verso la materia. Una qualità importante dell’evestrum / che è osceno e avido. Questi sono le immagini demoniache principali, / con l’aiuto delle quali i Poteri tetri / avvolgono l’uomo. / Con l’aiuto delle quali i Poteri tetri / avvolgono / l’uomo. tradotto da Miklos Erhart

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