Sorta di inno “psych-pastorale”, definito così durante i concerti nei basements della West Coast e nelle chiese battiste del sud delle Blue Ridge Mountains, dove il progetto prende vita.
Un suono spazialmente vasto e di intimità spirituale, in cui avviene la ricerca di un’esperienza solitaria o individuale con la natura, le montagne, le foreste, i deserti, gli oceani ed i fantasmi di quest’ultimi.
Senza allontanarsi troppo dal suono folk pastorale che celebra queste storie e geografie, la composizione delle canzoni è influenzata dalla scena Drone e psych-experimentation, focalizzata sull'esplorazione di toni, pattern e scale..
Le armonie vocali sono volutamente astratte, il suono e la forma delle parole hanno più peso del loro significato, la voce divenendo così un ulteriore strumento puramente musicale: ntesa come suono, risulta come uno strumento nella celebrazione sonica di una relazione tra la terra e il corpo, animali e piante, cibo e veleno, spazio e cicli, linguaggio, magia, vita e morte.