Come pochi altri, nel corso degli anni Timber Timbre hanno dimostrato di saper raccontare con uno stile unico le complessità emotive dell’uomo, le sue depravazioni e
le sue ossessioni. E se “Hot Dreams” ha affascinato per quel suo tono noir capace di descrivere le pulsioni umane, questo nuovo “Sincerely, Future Pollution” compie un ulteriore e
sorprendente passo avanti nella narrazione del lato oscuro presente in ognuno di noi. Il nuovo “Sincerely, Future Pollution” parla soprattutto dell’attuale condizione politica e
sociale. A proposito dell’album, il leader Taylor Kirk ha dichiarato: «Il 2016 è stato un anno davvero difficile. Odio ammetterlo, ma sono molto sensibile agli avvenimenti politici e
sociali del nostro tempo, e credo che il tono che si percepisce sia il risultato di un connubio tra caos e confusione. Mentre registravamo, c’era come il presentimento che gli
eventi che si sarebbero verificati avrebbero svelato un gigantesco imbroglio. Continuavano ad arrivare segnali, pensieri e idee distopiche. Dopodiché tutto si avverò,
mentre la gente era su Instagram. Le fogne strariparono». In Sincerely, Future Pollution, il folk gotico degli album precedenti lascia spazio ad un panorama sonoro più ampio arricchito da una strumentazione più varia e complessa: synth, chitarre elettriche e atmosfere sinistre che non sfigurerebbero come colonna sonora di un film di David Lynch o John Carpenter.