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TIMI YURO

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TIMI YURO Un unico singolo di successo è stato sufficiente per fare entrare nella storia della musica leggera Timi Yuro, la cantante americana di origini italiane, ma dalla voce e dalla sensibilità 'nere', che ha avuto un momento di gloria negli anni '60. Il singolo in questione è 'Hurt', arrivato al quarto posto nella hit parade americana nel 1961, e diventato un hit anche in Italia grazie alla versione che ne diede Fausto Leali: 'A chi'. Dalla copertina del vecchio singolo Timi guarda fisso con i suoi grandi occhi neri l'ascoltatore. All'epoca di 'Hurt', aveva 21 anni: era nata nel 1940 a Chicago -vero nome Rosemarie Timothy Aurro- da una famiglia di ristoratori italiani, che nel 1952 si trasferì a Los Angeles. Rosemarie-Timi formò un suo stile vocale in base alle sue origini e ai suoi gusti: da un lato la generosa musicalità italiana, dall' altro la passione per il blues e il jazz e per le voci di Bessie Smith e Dinah Washington. Proprio per questa sua grinta 'nera' -ma anche per il fatto che il suo produttore Clyde Otis, era l'artefice di tanti dischi jazz e aveva seguito Aretha Franklin- inizialmente, al solo ascolto, fu scambiata una cantante di colore. Messa sotto contratto dalla Liberty Records, infilò una decina di canzoni nelle prime 100 della classifiche americane. Ma l'exploit di 'Hurt' non era destinato a ripetersi. Anni dopo, quando ormai non era più una stella di prima grandezza, approdò al festival di Sanremo. Era il 1965: nello stesso anno la critica italiana ne premia il talento indiscutibile alla Mostra della musica leggera di Venezia. Poi torna altre due volte a Sanremo, nel 1966, cantando in abbinamento con Pino Donaggio 'Le solite cose'. Quell' anno il festival si fregiava anche delle presenze di Wilson Pickett, Shirley Bassey, Paul Anka, Dionne Warwick e addirittura di Louis Armstrong, il quale, non avendo capito che si trattava di una competizione canora e non di un concerto jazz, ad un certo punto cominciò a improvvisare sulla sua tromba e fu stoppato in tutta fretta. Ma la carriera di vedette ad alto livello della ragazza bianca dalla voce nera era ormai tramontata. Timi Yuro continuò a cantare nel circuito dei cabaret e dei night club e ad incidere dischi fino agli '70, per poi scomparire. Nel 1980, un intervento alle corde vocali ha posto definitivamente fine alla sua carriera. Il fatto che non sia stata solo una meteora sulla scena musicale degli anni '60 è dimostrato dal successo di due compilation su Cd di canzoni note e non, recentemente pubblicate dall'etichetta britannica RPM. I due album 'The Lost Voice oF Soul' e 'The Voice That Got Away' offrono la possibilità ai suoi fans, che sono ancora numerosi, di riascoltarla, e al pubblico più giovane di conoscerla. I brani sono tratti da nastri originali, rimasterizzati in digitale. Tra le curiosità un paio di singoli degli anni '70, considerati tra le sue incisioni più rare, che sono valutati 50 sterline sul mercato dei collezionisti inglesi.

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