Prodotto dalla stessa Fullbrook insieme al chitarrista Tom Healy, questo nuovo disco segna un allontanamento dallo stile minimalista dei lavori precedenti: sebbene la sua voce rimanga una parte centrale dell’album, c’è una aggiunta di numerosi nuovi strumenti che portano la band neozelandese ad aprire i propri orizzonti, ad aggiungere dettagli e a sperimentare cose nuove.
La title-track sembra essere la giusta introduzione per questo nuovo suono con interessanti percussioni che sostengono la sempre morbida e calda voce di Hollie (molto bello anche il flauto che appare poco dopo la metà della canzone).
Altro brano importante è sicuramente “Holograms”: seppure le sensazioni siano piuttosto oscure, la Fullbrook riesce a creare un’atmosfera dreamy e, in un certo senso, mistiche con l’aiuto di synth, piano e di un sottofondo di cori angelici.
Se “One Million Flowers” prende una vena psichedelica decisamente elegante e con una strumentazione piuttosto ricca, “Bounty” è invece una ballata acustica dai toni eterei.