“Lingue”, il nuovo disco di inediti di Tommaso Di Giulio.
Si tratta di dieci canzoni elettriche, scritte in un arco di tempo breve, in seguito ad un evento particolarmente significativo nella vita dell’autore, e registrate in interplay, un po’ come si faceva negli anni ‘70.
Ci sono l’amore per la psichedelia inglese e per le tre sacre B - Bowie, Battiato e Battisti – espresso non come citazione o imitazione di uno stile, ma ispirazione, traduzione personale di un suono o di una interpretazione della realtà.
Il titolo “Lingue” nasce dal fascino esercitato dall’espressione inglese “speaking in tongues”, che sta ad indicare la glossolalia, una parola già usata dai Talking Heads che significa "parlare in altre lingue” e indica la pronuncia di ciò che sembra una lingua esistente ma è ignota a chi parla o a chi ascolta, parole mistiche e magiche, suoni ancestrali o sillabe apparentemente senza senso, come quelli che a volte sentiamo nei rituali religiosi di varie culture.