Freschi, freschi come sempre, tornano i Trabant, la band triestina che ormai da un paio d'anni cavalca i palchi di mezza Italia. Questo nuovo omonimo, uscito a due anni dal precedente Music for losers e registrato negli studi Moscow da Davide Massussi, non è per niente male: lo ascolti in macchina mentre ti guardi qualche bella ragazza correrti accanto con la bicicletta. Forse sogni di portarla a ballare su quei ritmi pazzerelli che ci regalano i Trabant: solo le prime note di Sofà ti trasportano subito in atmosfera danzereccia nuovo millennio. Cioè, tipo Franz Ferdinant, Artic Mokeys, Art Brut, Bloc Party e compagnia briscola: di certo un buon spunto per i nostri Trabant che negli ultimi anni sembra abbiano inseguito quel tipo di sound. E così anche la prima parte di questo disco, con Ah!Oh!Aficionadas, So proud, e As a weekend (e qui comincio già a sentirli più tra il funk e il black...), suona pazzamente ritmata e ricca di suoni elettronici. Ma questo secondo Lp della band poi si allarga ad altre sonorità, quali black music, funk, disco e perfino prog, come avviene nei passaggi strumentali di Hostile command diy. E da lì in poi, è tutto una sorpresa: c'è l'attacco di Social Weapon che a un certo punto di sembra un richiamo ai Police (?), c'è il funk “datato” di Less is less che continua anche in Sick & tired. Per non parlare della stranezza di Sarah.Diane, a metà strada fra la disco-music e l'indie pop più strano. E il resto andate biaKG. www.trabant.it www.myspace.com/trabant