In una dimensione intima, la cantante e compositrice di São Paulo (Brasile) raccoglie canzoni inedite e pezzi del suo repertorio, riarrangiandole con l’aiuto della produzione di suo fratello e partner musicale Gustavo Ruiz e Stéphane San Juan. Registrato interamente a New York, TU uscirà solo in formato digitale (ONErpm), strizzando marcatamente l’occhio al mercato estero. TU, con lettera maiuscola, in capslock per accentuare la grafica della parola e quindi trascinarci nel suo significato. TU sono io e sei tu. TU siamo noi. TU è anche due, come la pronuncia in inglese di “two”, io e Gustavo, mio fratello e partner musicale. TU è un’offerta, un dono. L’idea dell’album è nata dopo un tour che abbiamo fatto voce e chitarra, un formato che mi piace chiamare “nudo” perché le canzoni si “spogliano” diventando scarne e minimali. Suonarle in questo modo ci ha avvicinato al midollo di ogni canzone e ho voluto registrarle così: una chitarra, una voce e poche percussioni. Questo è il concetto del disco. Soprattutto in un momento in cui la tecnologia ci allontana dall’essenza e l’overdose di informazioni ci sovraccarica, ho voluto fare un disco più intimo, accogliente, più crudo. In tempi di relazioni superficiali, questo è un disco che mi avvicina al rituale del falò, allo sguardo in faccia, ai miei amici, vecchi e nuovi. TU siamo io, Gustavo e Stéphane San Juan. Gustavo alla chitarra e artefice della creazione delle canzoni con me. Stephane alle percussioni. Entrambi nella produzione del disco, con Scotty Hard come ingegnere del suono. La prima intuizione che abbiamo avuto per TU è che sarebbe stato un disco di riletture, ma durante il processo compositivo sono apparse nuove canzoni. Cinque nuovi pezzi e quattro riletture. In tutto ci sono nove tracce e mi è piaciuto questo numero perché il 9 contiene l’esperienza di tutti gli altri numeri precedenti ed ha anche a che fare con il concetto del disco: quello di incorporare nella sua atmosfera ed esistenza, l’esperienza dei dischi precedenti.