È motivo d’orgoglio per un recensore verificare che le critiche costruttive appuntate ad un album si trasformino in modifiche che apportano migliorie sensibili al lavoro discografico successivo. È il caso dei Twinspirit di Daniele Liverani, a cui il sottoscritto, nel CD di esordio, aveva criticato l’assoldamento di un cantante non all’altezza e scelte stilistiche eccessivamente votate al virtuosismo fine a se stesso. Detto, fatto. La sostituzione di Søren Adamsen con il versatile Goran Nystrom e l’avvicinamento più alla forma-canzone che alla cerebrale ricerca di tempi e controtempi, fanno di The Forbidden City un album senza dubbio più equilibrato e in linea con le più recenti produzioni in campo prog-metal. Tutto ciò si evince già dalla poderosa title-track posta in apertura, dieci minuti in pieno Dream Theater-style che mostrano di che pasta sono fatti i componenti del gruppo, dal talentuoso chitarrista Tommy Ermolli, ad una sezione ritmica, composta da Alberto Rigoni al basso e Dario Ciccioni alla batteria, che, per fantasia, potenza ed affiatamento appare, al momento, come la più efficace in terra italica. Da parte loro, Daniele Liverani (alle tastiere) e Nystrom puntellano il lavoro degli altri musicisti con interventi efficaci e ben inseriti nell’economia delle varie canzoni, come accade nella sentita Taste of Infinity o nella pirotecnica Number One. L’anima più metallica della band emerge nei corposi riffs chitarristici di One of Us e di Reaction, che lasciano comunque spazio a inserti prog-rock sulla falsariga di Pallas e Sieges Even. La suddetta tendenza a valorizzare meglio la componente melodica si esplica al suo meglio nella ballata Hide This Feling ma non lesina di mostrarsi anche nel flavour epico di My Future, la quale ci riporta ai fasti del progetto Genius, e della conclusiva I Am Free dove torna a far capolino l’ombra dei Dream Theater. The Forbidden City, pertanto, pone i Twinspirits su un livello qualitativo che in Italia era fino ad ora monopolizzato da gente come Labyrinth e Vision Divine, i quali, volenti o dolenti, dovranno lasciare il giusto spazio anche a capitan Liverani e alla sua ciurma. Complimenti. www.twinspirits.net www.myspace.com/twinspiritsband