TWISTED SISTER Never Say Never... Club Daze Vol. II Nonostante il loro nome sia legato all'esplosione dell'heavy metal americano negli anni '80, i Twisted Sister furono in realtà gli epigoni di una tradizione tutta newyorkese all'insegna del glam-rock'n'roll da strada, sulla scia di New York Dolls (dei quali rilanciavano anche il volgare travestitismo), Kiss (prima trilogia d'albums) e Dictators. Non a caso il chitarrista Jay Jay French proveniva da una formazione embrionale dei Kiss (Wicked Lester) ed il bassista Mark Mendoza dai "Dittatori" del Bronx. "Never Say Never" è il secondo album della serie "Club Daze", che rievoca i tempi antecedenti al contratto per l'Atlantic e la successiva esplosione del gruppo di Long Island, ed include inedite registrazioni live datate 1979-1981 quando i Twisted Sister erano la grande attrazione "sotterranea" dei bar della Big Apple. Per molti conoscitori, fu questo il periodo più intrigante della band, documentato anche da una manciata di singoli autoprodotti, poco prima dell'intenso debut-album "Under The Blade". I successivi lavori 'major', avrebbero infatti canalizzato in schemi più accessibili la perentoria carica live del quintetto. Ad eccezione di due brani di studio tratti dalle sessions di "Stay Hungry" (1984), "Club Daze Vol. II" esibisce nudo & crudo rock'n'roll dal vivo, trafugato dagli archivi di radio locali, che non può davvero lasciare indifferenti i fruitori dell'attuale wave di Hellacopters ed affini. Inutile aggiungere che molti di questi gruppi non arriveranno nemmeno alla caviglia dei Twisted Sister. Ascoltate l'impatto di "Follow Me", "Cant Stand Still" e "You Know I Cry" per accertarvene, ed il puro delirio rock'n'roll delle versioni di "Long Tall Sally" (Little Richard) e "Johnny B. Goode" (Chuck Berry), istigato dalla voce beffarda dello spettacolare Dee Snider. Nell'ottica di una legittima rivalutazione dei glam-rockers di NewYork, segnaliamo brevemente anche "Twisted Forever: A Tribute To The Legendary T.S.". Fra i partecipanti al baccanale elettrico, nomi di differente estrazione (e generazione...), da Motorhead, Anthrax e Chuck D, a Nashville Pussy, Lit eVision Of Disorder, a conferma dell'appeal ad ampio raggio esercitato dai Twisted Sister. Al "contagio" non sono immuni nemmeno gli stoners Fu Manchu (eseguono una muscolare versione di "Live To Ride") e le divinità black metal Cradle Of Filth (alle prese con "The Fire Still Burns") che offrono contributi particolarmente elettrizzanti alla causa.