Un groviglio di suoni e parole. Parole urlate, a rappresentare plasticamente una rabbia che muove le viscere della band. Emocore, punk, noise, wave, continui cambi repentini di scenari e ritmi. Tutto questo e altro ancora per il nuovo disco di Julian Mente. Un disco talmente stratificato e puntiforme da far pensare a una band che del caos sonoro organizzato aveva fatto il suo marchio (Mars Volta). Un disco drammatico che ricorda a volte le pagine più dark de Il Teatro degli Orrori. Disco difficile al primo ascolto, da scoprire con calma.