"Il Giardino che non vedi" prende ispirazione dai luoghi familiari alla band, quei boschi, quelle strade, quel pezzo di mondo fuori dalla propria finestra dove ritrovare le proprie radici. E' un segreto, un rifugio nascosto in cui si articola quest'idea di ritorno alle origini.
Recuperando quelle sonorità a metà fra rock e minimalismo che avevano portato la band alla ribalta negli anni novanta, ma trasformandole in un'opera matura e marcatamente personale, il settimo lavoro in studio della band si presenta come una collezione di bozzetti intimi.
“Il giardino che non vedi” sposa la ricerca musicale tanto cara agli Üstmamò ad una rinnovata liricità grazie a queste fortunate collaborazioni.
È così che fra le tracce del disco si snoda una dichiarazione d'identità e di intenti, un chiaro messaggio: gli Üstmamò sono qui ed ora, più che mai, e vi invitano a scoprire la loro ultima, naturale evoluzione, un segreto che non vedono l'ora di condividere con fans vecchi e nuovi.