Vincitori dopo solo un anno di attività del prestigioso premio Arezzo Wave nel 2000, girano nei successivi 4 anni tra i migliori festival e live club italiani, esibendosi da headliner o al fianco di band del calibro di Guano Apes, Blonde Redhead, Marlene Kuntz e Porcupine Tree.
Tra il 2001 e il 2005 hanno pubblicato gli Ep ‘Violapianobar’, ‘Gaffebox’ (d'amore e chimica)’, ‘Food Noir’ (prodotto da Marco Capaccioni e Alberto Brizzi, in quegli anni al lavoro anche con Subsonica e Frankie Hi NRG) e ‘Roxtar’.
Dal 2005 la band resta ferma per 8 anni durante i quali prepara il primo vero album. L'album sarebbe dovuto uscire per un'importante major discografica ma per varie vicissitudini non se ne fece nulla e venne accantonato dalla band stessa. Intanto si fa strada l'idea di un album nuovo e UTO inizia a lavorare su ‘This Is Opera’.
La musica diviene un’unica traccia di 35 minuti composta da Giorgio Speranza in soli 4 giorni e poi rifinita e arrangiata in più tracce in studio col resto della band e con i testi poetici di Fabio Speranza.
Il disco però raggiunge la sua forma definitiva solo dopo l’incontro nel 2017 con Paolo Benvegnù, che si innamora dei testi di Fabio e dell’elegante irruenza del sound di UTO.
Paolo adora i provini di ‘This is Opera’ e decide di produrre il disco portando la band presso gli Studi Jork di Dekani in Slovenia, dove lavorerà con il fonico Michele Pazzaglia.
‘This is Opera’ e in contemporanea arriverà nelle librerie la prima raccolta di poesie del cantante Fabio Speranza dal titolo 'Scattiamatoriali' (Ensemble Editore).