“Secret of Gravity” esce oggi per Ultraviolet Blossom & Cave Canem D.I.Y. Records con distribuzione Audioglobe ed è il secondo disco in studio dei toscani Vandemars. Vede la luce a tre anni di distanza dall'esordio “Blaze”, che vantava la produzione artistica di Paolo Benvegnù. Quattordici brani che arrivano dritti in faccia, fatti di sonorità potenti ed escursioni elettroniche, esplorando la dualità della gravità: forza che dà stabilità ancorandoci alla terra ma insieme simbolo della pesantezza dell'Essere e del vivere in un mondo in cui non ci si riconosce. “Secret of Gravity” è il secondo disco in studio dei toscani Vandemars ed esce oggi, a tre anni di distanza dall'esordio “Blaze” che aveva visto la produzione artistica di Paolo Benvegnù e ad un anno da “Back to Mars”, album live contenente alcuni remix dello stesso “Blaze”. “Secret of Gravity” segna l'evoluzione definitiva del quartetto che, dopo gli scossoni di un cupo 2012 che ha portato ad un cambio di formazione tra gli alieni della "Avanguardia di Marte" con l'arrivo del batterista Cris Bottai (Ustmamò, Macchina Ossuta, Articolo 31), affronta un nuovo viaggio nel mondo. Quattordici brani che arrivano dritti in faccia, colpendo allo stomaco per poi cullare, fatti di sonorità potenti ed escursioni elettroniche. Le atmosfere dilatate e rarefatte del disco d'esordio si scontrano così con le sonorità crude che da sempre rappresentano la vera indole della band. Per questo la ricerca sonora, se da una parte percorre la strada di una registrazione interamente in presa diretta, dall'altra si muove su ricercate tessiture elettroniche e cura con estrema attenzione ogni singolo arrangiamento. “Secret of Gravity” è stato registrato all'Entropya Studio di Perugia da Gabriele Ballabio, mixato da Cris Bottai all'In the Box Studio di Firenze e masterizzato da Tommy Bianchi al White Sound Studio di Scandicci (FI), con la produzione artistica ed esecutiva degli stessi Vandemars. «Per noi “Secret of Gravity” rappresenta un rito di passaggio, un importante momento di crescita ed evoluzione artistica - raccontano i Vandemars -. La scelta di occuparci in prima persona di tutti gli aspetti di produzione è stata dettata dalla necessità di esprimerci attraverso un linguaggio diretto, che mettesse in risalto la nostra modalità compositiva ed esecutiva. Il tema centrale dell'album è rappresentato come suggerisce il suo titolo dalla gravità, intesa come forza che ci dà stabilità ancorandoci al suolo, ma anche come pesantezza dell'Essere e del vivere in un mondo che poco ci appartiene e mai sa contenerci. Affascinante metafora della condizione umana, il concetto di gravità in questa sua accezione negativa è solo una faccia della medaglia. Come scrive Milan Kundera: “Ma davvero la pesantezza è terribile e la leggerezza meravigliosa? …tanto più la nostra vita è vicina alla terra, tanto più è reale e autentica”. In definitiva, come espresso dall'artwork dell'album realizzato da Alessandro Baldoni, ed in particolare dai movimenti del corpo di Elisa Ventimiglia, modella protagonista, “Secret of Gravity” si schiude nel calibrare il peso della nostra esistenza, nel comprendere la caduta ed imparare a rialzarsi, nel continuo oscillare tra equilibri imperfetti.» L'uscita dell'album è stata anticipata dal videoclip del primo singolo “A Wood”, che vede la regia di Gaia Magnani. Il video è stato interamente ambientato nel Monte Amiata, in Toscana, nel quale i quattro elementi della band si perdono nella magia dei luoghi di origine dei Vandemars. SUL WEB: www.vandemars.it - www.facebook.com/VandemarsOfficial