Viola Zann – “Qui Dove” (autoprod. 2006) No, non posso iniziare il mio sproloquio senza come al solito un’opportuna introduzione ma, come al solito potrei ormai dire, siccome al grande capo masonna massetti (sì, vabbè, non lo chiamo più così, mi sono rotto le palle anch’io!) tutto ciò non piace, mi tocca nasconderla tra le recensioni. Spero non me ne vogliano i Viola Zann… Allora, che dire? Che al momento non so nemmeno se queste righe finiranno su carta o sul sito… Fosse sul sito c’è anche il rischio che non le leggiate e che vi appaiano quindi del tutto prive di senso, ma poco male. Volevo solo annunciare al mondo che le minacce di morte che ricevo stanno vertiginosamente aumentando, il che non può che lusingarmi, significa che mi leggete e siete interessati a quello che scrivo. Ed è proprio qui che sbagliate. Gente che se la prende con me perché la loro musica fa schifo. Gente che se la prende con me perché spreca un sacco di tempo a fare solo cover e io glielo faccio notare. Sembra proprio che agli artisti dia un sacco di fastidio quando un recensore non gli fa esattamente gli stessi complimenti che gli fa la nonna… Se vi dà tanto fastidio avere la mia opinione (che non è la Verità, ma solo la mia opinione, solo ed esclusivamente la mia) allora quando mandate la vostra merda a Music Club specificate che non debba essere io ad occuparmene: non sia mai che il vostro gioiello de mamma finisca in mano mia!! Bene, ho finito, spero di non avere spaventato troppo i Viola Zann! …Che sono un quintetto della parti di Pinerolo che, a causa di cambi di rotta oltre che di formazione, viaggiano da poco col nome di Viola Zann. Chitarra, basso, batteria e due voci, una maschile ed una femminile. I cinque brani non sono male, sembrano ben scritti, a cavallo tra pop e rock anni ’90. La pecca maggiore è, oltre ad una produzione poco incisiva che tende a lasciar passare inosservati i cinque brani, il fatto che i cinque paiono avere una scarsa chiarezza d’idee: tre brani in italiano, uno in inglese, ed uno in francese, tale “Les Gens et la Folie” che è anche l’unico nel quale la voce femminile, di Simona Chiriotti, viene usata come protagonista. In tutti gli altri brani la voce solista appartiene al maschietto Roby Pretto, mentre la voce di Simona viene tenuta un po’ troppo in secondo piano, il che mi fa porre alcune domande sulla sua presenza nell’organico (e nel centro della foto di gruppo). Insomma, Viola Zann, che volete fa’? Entro il prossimo demo vi consiglio di scegliere genere, lingua e voce solista. Avanti il prossimo. Contatti: violazann@testamusic.it http://violazann.testamusic.it www.myspace.com/violazann