MÜLLER/VOICE CRACK/O’ROURKE Table, Chair and Hatstand (For 4 Ears) MÜLLER/O’ROURKE Weighting (For 4 Ears) Concludiamo con due progetti di improvvisazione elettro-acustica di Günter Müller, percussionista svizzero che lavora correggendo le proprie sonorità con l’elettronica e membro fondatore del trio post-industriale Nachtluf (con Jacques Widmer e Andres Bosshard). Table Chair and Hatstand lo vede assieme ai Voice Crack (Andy Guhl e Norbert Möslang), duo di “elettronica difettosa di tutti i giorni” (come definiscono i loro strumenti nelle note ai dischi; caratteristici del loro suono sono rumorini di contatti elettrici precari, micro-secondi di radioline fuori sintonia, canali televisivi fuori segnale, ecc.), e il “solito” Jim O’Rourke. In Cat Cooker sentiamo fragore di detriti industriali, oscure pulsazioni e rumorini di sfregamenti; in Shoe Chocolate quieti arpeggi di chitarra acustica sono punteggiati da un loop vocale radiofonico accelerato e da scariche elettrostatiche; nella seconda metà del brano O’Rourke passa all’elettrica con un lungo contorto assolo, accompagnato in accelerando e crescendo dai timpani di Müller e dai sibili elettronici di Möslang e Guhl. La finale Sock Shaver è un coacervo di sibili e contatti elettrici, con solo nei secondi finali un organo che sparisce subito dopo. Weighting è un duo con O’Rourke, il secondo dopo lo Slow Motion del ’95; se là O’Rourke suonava solo la chitarra, qui si produce invece per lo più all’organo e al piano. Nella breve Under Over iniziale si ascoltano note di piano, un accordo tenuto d’organo e gorgoglii elettronici e un piatto accarezzato con l’archetto. In Over Besides parte un duo percussivo elettronico, poi rientra l’organo ipnotico e chiesastico. I meccanismi cigolanti e la tastiera ripetitiva di Behind Out fluiscono senza soluzione di continuità (l’intero cd è in effetti un’unica suite, non ci sono interruzioni tra i brani) nella chitarra scordata e moltiplicata dall’eco e progressivamente coperta dal crescendo di percussioni trattate di In Besides Between (sempre con l’accordo fisso d’organo lontanissimo sullo sfondo, e che emerge alla fine). Nella conclusiva Over In Out, il ritmo di un macchinario è accompagnato da un leggero battere sul charleston con un loop di simil-sitar in sottofondo, che lasciano il passo a un profondo tappeto d’organo e a piccoli tocchi e sfregamenti di Müller. A parte un occasionale episodio ad alto volume di forte scampanìo e fischi, l’andamento è pacato, ma deciso. I titoli possono essere elusivi (“Di lato in mezzo”, “Sotto di dietro”, ecc.) e lo è in un certo senso anche questo tipo di musica, ma senza autoindulgenze; dove Sonic Boom si sarebbe fermato ogni volta un’ora qui il ritmo degli accadimenti sonori è serrato, i brani contenuti nella durata (uno di 10 minuti, gli altri di 5-7), costantemente in evoluzione al loro interno. Sicuramente uno dei migliori dischi di quest’anno. (For 4 Ears, c/o ADN, Demos, Megatalogo; catalogo Steinechtweg 16, CH-4452 Itingen, Switzerland).