I Void Of Vision hanno 4 anni ma ne dimostrano di più, il loro stile ricorda quello di un’altra band australiana più rodata e originaria di Perth (i Make Them Suffer), hanno artigli e denti aguzzi, e si cibano di sonorità che rimandano all’alternative, al nu metal e al post-grunge.
Il titolo e il concept di Disturbia provengono da un periodo in cui il frontman Jack Bergin era in uno stato di fluttuazione mentale e cercava di adattarsi ovunque si trovasse a vagare.
“Nell’ultimo anno, non sono mai stato in un posto che potrei definire ‘casa’. Mi ero ritrovato perso molte volte e ho dovuto rivisitare un sacco di luoghi oscuri in cui non sarei mai voluto tornare, nemmeno con la mente. Il termine ‘Disturbia’ è coniato come il lato oscuro di un quartiere, un luogo con cui ho sviluppato una certa familiarità. Non c’è un tema particolare per l’EP, solo l’anelito speranzoso di affrontare i miei stessi demoni. Nel modo meno egocentrico possibile, ho scritto questo EP per me stesso, perché ne sentivo il bisogno”.
A differenza di Children of Chrome, loro album di debutto, Disturbia è un ritorno alle origini con un’aggiunta di stile contemporaneo. La band è uscita dalla sua zona di comfort per donare al pubblico un EP al contempo fresco e familiare. Una grossa fetta di brutale e implacabile hardcore classico si aggiunge a una cadenza decisamente più elettronica ed epica, a beneficio di una ricerca stilistica votata al rinnovo. In programma per la band ci saranno un tour in co-headline coi Graves, quindi darà il via all’anno nuovo all’UNIFY 18 prima di saltare su un aereo e tornare in Europa e nel Regno Unito a sostegno dei Miss May I.