Mentre Gregg Allman sta promuovendo il disco solista Low Country Blues (salito nei top ten americani...un risultato sorprendente anche in un periodo di crisi discografica) e Derek Trucks è in tour con la Tedeschi Trucks Band (a giugno esce Revelator registrato con la moglie Susan), anche l'iperattivo Warren Haynes si è dedicato ad un progetto solista. Accantonati per il momento i Gov't Mule finalmente è riuscito ad incidere l'album ispirato dal soul della Stax che aveva in mente da anni, non a caso pubblicato dalla Concord, proprietaria del glorioso marchio di Memphis. Il primo amore del chitarrista di Asheville è stato il rhythm and blues; è un ammiratore di molti artisti di colore (Otis Redding, Booker T., Albert King, Eddie Floyd, Four Tops, James Brown, Ray Charles...) e nel suo vasto repertorio non sono mancate covers di musica soul. Con l'aiuto di Gordie Johnson (che ha prodotto gli ultimi dischi dei Mule) Warren ha raccolto brani scritti nel corso degli anni adatti per questo progetto ed ha inciso ad Austin nei Padernales Studios di Willie Nelson con una band di musicisti esperti di black music, tra i quali il bassista dei Meters George Porter Jr., i tastieristi Ivan Neville e Ian McLagan ed il sassofonista Ron Holloway, oltre ad una sezione fiati ispirata ai Muscle Shoals Horns. Il risultato è un disco eccellente, incentrato sulle non trascurabili doti di vocalist di Haynes; questo non vuol dire che nel disco manchi la chitarra...ogni brano è arricchito da assoli brillanti ed incisivi con code strumentali jammate, ma è diverso il contesto: il suono è più morbido e ritmato con la batteria in primo piano ed un ruolo primario per le tastiere suonate splendidamente da Neville e McLagan. L'opener Man In Motion, introdotta da piano e organo, viaggia tra una ritmica funky e splendide tastiere gospel, con la voce calda di Haynes e dei fiati in ritmica mutuati dal soul più classico; la coda strumentale si trasforma in una jam nella quale la chitarra solista è ispirata dal periodo Stax di Albert King. River's Gonna Rise è un mid-tempo intenso e trascinante con un testo ispirato ai cambiamenti del continente africano ed intrecci mirabili di tastiere e chitarra. Si prosegue su ottimi livelli con Everyday Will Be Like A Holiday, l'unica cover dell'album, una ballata di William Bell (singolo Stax nel '67) nella quale la fluida sezione strumentale ricorda il suono degli Allman Brothers. Il ritmo si alza nuovamente con la funkeggiante Sick Of My Shadow introdotta dal sax di Ron Holloway che duetta anche nel finale con Haynes e Neville. Da sempre le ballate intimiste sono un punto di forza del chitarrista e Your Wildest Dreams lo conferma (con un altro brillante assolo di sax). Forse On A Real Lonely Night è il brano più debole del disco, un up-tempo leggero e un po' banale appesantito dai fiati in ritmica, meglio la scattante Hattiesburg Hustle, non lontana dai Mule più morbidi. Un sax jazzato è protagonista dell'accattivante A Friend To You, resa interessante anche dai cambi di ritmo, mentre l'errebi Take A Bullet ospita la chitarra di David Grissom. L'ultimo brano Save Me merita un discorso a parte: si tratta di un sorprendente gospel nel quale il suono essenziale di piano e organo sostiene una intensa performance vocale di Warren, che sembra registrata in una chiesa battista...formidabile conferma dell'eclettismo di un musicista completo, capace di alternare assoli esplosivi a toni morbidi di grande sensibilità. www.warrenhaynes.net www.myspace.com/warrenhaynesmusic