La biblica città di Babele e la sua infausta torre sono state diffamate nei secoli. Immaginata come una struttura minacciosa e incombente costruita da bambini, i cui abitanti parlavano tutti la stessa lingua, l'onnipresente Dio decise di ingannare gli umani, per disperderli - la parola Babel deriva dall'ebraico 'balal', confondere. Eppure se consideriamo la torre come un prototipo di radio trasmettitore, come hanno fatto i marsigliesi Watcha Clan nel loro ultimo album, il suono di un mondo unito che balla e canta insieme ha perfettamente senso. I Watcha Clan hanno sempre mostrato nei loro suoni un eclettismo spirituale e visionario, che va dalla trance Gnawa mischiata al drum 'n bass all'hip hop, dagli ottoni balcanici alla musica sefardita, con vigorose pulsazioni bass-heavy contrastate dalla sensazionale voce di Sista K's. “Diaspora Hi-Fi è un viaggio nelle mie radici”, dice la cantante. “Ora la mia ossessione è 'il muro', concreto o astratto che sia”. Lo scopo principale di Radio Babel è eliminare qualunque confine. Il primo video, un mini documentario che focalizza l'attenzione sui problemi al confine fra Messico e Stati Uniti, è montato sulla canzone di svolta 'We Are One', e contiene interviste con lavoratori migranti e contadini. Quale che sia la sonorità attraversata da queste anime nomadi, potete star certi che i Watcha Clan realizzeranno ciò che riescono a fare i grandi artisti: sottolineare le similitudini fra le culture attraverso la musica, anziché lamentarsi delle differenze. Per ascoltare il suono di un mondo unito dalla musica aderisci al movimento su Radio Babel. www.watchaclan.com http://www.facebook.com/watchaclan