WHITE HOTEL First Water Soltanto in una grande capitale della musica come Londra può accadere che tre musicisti provenienti da esperienze e paesi diversi riescano a metter su un nuovo gruppo e a incidere quasi subito un disco. Questa è in sintesi la storia di Ken Low, cantante e chitarrista australiano (già collaboratore di Barry Adamson), Jean-Marc Butty, batterista francese (con PJ Harvey e Hector Zazou) e Colleen Browne, bassista canadese (con i Pale Saints e i Warm Jets), che esordiscono con un disco registrato dal vivo in un solo giorno al Tower Arts Centre di Wichester. «Il mio primo ricordo legato al pianto risale a quando avevo cinque anni -racconta Ken Low nelle note che accompagnano "First Water"- Mi nascondevo nel cortile della scuola. Non volevo stare là, ma non avevo nessun posto dove andare». Con uno stile cupo, inquietante e misterioso che richiama certe pagine dei Triffids, di Nick Cave, di Stan Ridgway o dei Tindersticks i White Hotel evocano proprio la paura e l'angoscia di cui parla Ken Low, che non a caso è anche l'autore di tutte le canzoni. Qualcuno l'ha chiamato 'country noir' e per una volta la definizione ci sembra particolarmente azzeccata.