Biancamaria Scoccia in arte Whitemary è un nome di cui si parla ormai da tempo, per molti motivi. Formazione da cantante jazz, forte passione per l’elettronica e la tecnologia, i campionatori e sintetizzatori analogici già usati con scioltezza nell’EP “Alter Boy” che diventano vero e proprio marchio di fabbrica nei quarantasei minuti di quest’esordio sulla lunga distanza. “Un gran casino di sentimenti, condivisi e condivisibili” come recita la press release, ma soprattutto un invito a ballare tra skits, 12/8, 4/4, cassa dritta, testi recitati con l’impeto di chi ha molto da dire.
Le frequenze di “Radio Whitemary” cambiano in continuazione ma la regia è sapiente, il casino non diventa mai confusione fine a se stessa. Divertimento assicurato con dietro un lavoro certosino, maniacale, artigianale, dalle sedici versioni di “Radio” prima di arrivare a quella definitiva coi sample ricantati di Esperanza Spalding, Moses Sumney, Disclosure, Mac Miller al ritmo trascinante di “Sembra Che Tutto” e “Chi Se Ne Frega”. Il mantra “Niente di Regolare”, “(Intervista)” che omaggia Grace Jones e “Presets / Doing Anything” che cita Soulwax trascinano in un mondo dove i collegamenti sono velocissimi e distorti.