Nel 1994, quando i Wilco nacquero dalle ceneri degli Uncle Tupelo, la definizione di band Country o Alternative Country non era molto ben accettata dalla band.
Ora che gli anni sono passati ed hanno alle spalle molti tour, riescono a sentirsi liberi di creare, anche all’interno della ristretta etichetta del Country.
“Cruel Country” uscito nel 2022 è quasi interamente registrato in presa diretta dalla band, le sovraincisioni fatte sono pochissime.
Registrano tutti insieme, Tweedy, John Stirratt, Glenn Kotche, Mikael Jorgensen, Pat Sansone e Nels, nel loro Loft di Chicago, dentro la stessa stanza, senza alcun divisorio, facendolo in un modo totalmente diverso per loro.
Si fidano l’un l’altro ed imparano a cedere il controllo alle emozioni, insieme alle reciproche imperfezioni, diventando uno strumento collettivo, che per essere suonato richiede una serie di mani.
L’intero Album è una libera narrazione della Storia degli Stati Uniti, cronologica nell’evolversi, confusa ed intrecciata nelle emozioni ed i sentimenti.
Tweedy dice: “È tutto confuso e mescolato, il modo in cui i miei sentimenti personali sull'America sono spesso intrecciati con tutti i nostri profondi miti collettivi. In poche parole, le persone vengono e i problemi emergono”.
Osservano il loro paese, che è crudele ma allo stesso tempo bellissimo, o lo ami o lo lasci, se non puoi più amarlo probabilmente te ne sei già andato.