Definito dal New York Times “musicista irriducibile”, il contrabbassista William Parker, è attivo fin dagli anni ’70, facendosi notare da pubblico e critica suonando con il pianista Cecil Taylor. Si è esibito anche in diverse formazioni di Peter Brötzmann e ha suonato con il sassofonista David S. Ware dal 1989 fino al suo ultimo concerto nel 2011. Nei primi anni 2000 ha fondato il William Parker Quartet, il cui album O’Neal’s Porch è stato incluso nei Best of 2001 dal New York Times, DownBeat e la Jazz Journalists Association. Successivamente Petit Oiseau è stato scelto come uno dei migliori dischi jazz del 2008 dal Wall Street Journal, Radio Three della BBC, The Village Voice e PopMatters. Nel 2006 Parker ha ricevuto il Resounding Vision Award da Nameless Sound. Nel marzo 2007 è uscito il suo libro Who Owns Music? pubblicato da Buddy’s Knife Jazzedition a Colonia, dove raccoglie i suoi pensieri politici, poesie e saggi. Nel giugno 2011 è stato pubblicato da RogueArt il suo secondo libro, Conversations, una raccolta di interviste a importanti musicisti free jazz e pensatori lungimiranti, principalmente della comunità afroamericana.