Dave Morecroft, leader di World Service Project, è considerato una delle stelle emrgenti dell'avanguardia jazz inglese moderna. Per l’occasione trasforma il jazz punk oltraggioso dei WSP in qualcosa di più complesso, un percorso sonoro che, tra rimandi al rock progressivo, al rumorismo, fino a toccare la psichedelia più schizzata, reinventa sè stesso e dà un contributo originale al panorama jazz core. Perennemente in tour in giro per il mondo, portano avanti le istanze di cui sopra con un approccio molto diretto, vitale, viscerale, il che rende “Ease”, il quarto disco in studio della band londinese, ancora più onesto e, che riesce a mettere in conto - senza alcun plagio evidente, sia chiaro - Frank Zappa e i King Crimson dei tardi settanta, i Van Der Graaf Generator e il punk jazz, un funk disossato e allegramente irrisolto e molte, molte altre sorprese. Tempi dispari, accelerando, capriole ritmiche e melodiche, accessi al limite del metal e dolcezze nascoste nei punti più imprevedibili.