XINLISUPREME Tomorrow Never Comes (Fat Cat Records/Wide) Questi spuntano fuori dal nulla e si presentano con un brano (‘Kyoro’, posto in apertura) che è una beatificazione del lo-fi più grezzo e rumoroso, con chitarre che sono delle motoseghe e ritmiche in saturazione. Punto. Chi pensa di aver capito tutto è pregato di rivolgersi altrove, poiché il duo nipponico ha ancora molto altro da offrirci. Ad esempio, dopo un simile incipit, troviamo ‘Goodbye For All’ (ambient disturbata sul finire) e ‘Symmetry’ (il volto più quieto e inquietante del noise). A questo punto è ovvio che ‘All You Need Is Love Was Not True’ ci rimandi all’Inghilterra indie pop di fine anni ’80/inizio ’90 oppure che ‘Suzu’ sia il terreno fertile su cui vengono impiantati i semi di un drum’n’bass sintetico dai toni moderati, successivamente resi devastanti in ‘I Drew A Picture Of Myself’. Se invece preferite qualcosa che suoni come i Boredoms mandati in loop allora vi consiglio ‘Under A Clown’ e così, passando per l’elettronica raffinata di ‘Amaryllis’, si giunge a ‘You Died In The Sea’, che è figlia tanto di Ice e Techno Animal quanto dei Crash Worship, prima che ‘Fatal Sisters Opened Umbrella’ ci dimostri cosa sarebbero stati capaci di realizzare i primi Swans nel momento in cui avessero deciso di fare una cover di Jesus And Mary Chain (brano clamoroso!!!). Solo un’improvvisa e anticipata demenza senile potrà impedire ai Xinlisupreme di stupirci ulteriormente (complimenti anche alla Fat Cat per averli scoperti).