Il nuovo album intitolato “Songs of The Degrees” segna un ritorno alla musica jazz pura ed esce su etichetta Blue Note/Universal.
“Il trio, è libertà con dei limiti.” Con quest’affermazione quasi antitetica Yaron Herman riassume il piacere che prova a tornare a questo formato così comune per i pianisti. Un piacere paradossale però, perché sottende anche la difficile sfida di proporre qualcosa di nuovo partendo da un vecchio schema, l’inevitabile confronto fra i vecchi maestri e i contemporanei, portando il musicista a esplorare un mondo che potrebbe venire considerato già troppo battuto e con troppi riferimenti.
”Songs of the Degrees”, come suggerisce il titolo, è una raccolta di canzoni. Un album che racconta una “storia particolare” e nel quale ogni brano può essere visto come “una lettera a qualcuno”. Ascoltando questo disco, ognuno è libero di identificare i vari “gradi” di emozioni e sentimenti che l’artista ha provato quando lo ha composto ed interpretato.
Per Yaron Herman questo disco segna “un nuovo inizio” nel suo “rapporto con il pianoforte”, ed insieme a Sam Minaie (basso) e Ziv Ravitz (batteria), i tre “riempiono le note di significato” nello stesso momento in cui le suonano.