softscars rappresenta una nuova direzione per l'artista di Singapore, tra trame più morbide e arrangiamenti disincarnati che mettono in primo piano la sua voce soave, incastonando riflessioni interiori per esaminare ferite emotive trattenute a lungo, tra riff punk catartici ed elettronica eterea.
 
"Ho preso la metafora della cicatrice per rappresentare ogni canzone, e ogni cicatrice rimane morbida. Che si stia guarendo da un trauma emotivo o da una ferita fisica, il tempo non guarisce mai completamente una cicatrice. Non c'è più dolore, ma il segno rimane. Ho la profonda sensazione che le cose che i miei antenati hanno passato si siano tramandate; ci sono dei traumi che rimangono. C'è sempre stata decadenza e distorsione nella mia vita, c'è sempre stato qualcosa di sbagliato o di brutto. Quindi la cicatrice mi ricorda che sono protetto e che dovrei proteggermi"Nonostante l'argomento sia pesante e arcano, c'è un senso di gioiosa catarsi che si sprigiona in tutto il progetto, scritto e prodotto da yeule e dal collaboratore Kin Leonn, con la produzione aggiuntiva di Mura Masa e Chris Greatti (Yves Tumor, Willow Smith). A guidarlo è la voce mutevole di yeule, che risuona più sicura nei suoi spigoli frastagliati e sussurri ossessionanti, raccontando l'imperfetto processo di guarigione.
 
softscars segna una nuova era in cui yeule abbraccia il suo progetto musicale come ciò che è veramente come persona. "Mi stavo forzando a separarmi dal mio personaggio di artista e a cercare di smorzare i toni, perché sentivo che non sarei piaciuto alla gente se fossi stato davvero così", spiega. Diventando la figura ultraterrena che una volta era nella sua immaginazione, ora ha colmato le identità segmentate che potevano esistere solo attraverso contesti e forme diverse.
 
L'annuncio dell'album e del nuovo singolo arriva dopo la pubblicazione di sulky baby e dell'album Glitch Princess (Bayonet Records, 2021), acclamato dalla critica incluso Pitchfork ("Best New Music").

yeule è un artista poliedrico che spazia dalla musica all'arte visiva. Il progetto  è stato creato da Nat Ćmiel per agire come un portale o una fessura per comunicare la sua arte al mondo esterno, pur rimanendo protetto all'interno del suo guscio interiore. Un manifesto dell'identità di Ćmiel, yeule ha avuto accesso a molteplici avatar e alla libertà di cambiare o contorcersi a suo piacimento, trovando conforto attraverso l'incarnazione di molteplicità mutevoli e camaleontiche.