Dopo anni trascorsi in giro per il mondo alla ricerca di nuove sonorità da esplorare, Youri Defrance ha deciso di tornare in patria e concentrare le proprie ricerche musicali in un nuovo album in studio che miscela sapientemente suoni ancestrali, chitarre dissonanti e melodie viscerali.
Ongod – questo è il titolo del disco – si muove infatti tra misticismo e modernità, alternando episodi puramente strumentali ad altri sperimentali che, insieme, conferiscono all’intero disco un velo di ascetismo alquanto particolare in un panorama musicale che spesso e volentieri tende invece a strizzare l’occhio più al futuro che al passato e a prediligere la forma alla sostanza.
Noncurante di trovarsi nel bel mezzo del ventunesimo secolo, Youri Defrance ci regala un disco senza mezze misure e dalle molteplici identità. Sebbene inizialmente possa sembrare di difficile comprensione, ad ogni ascolto svela sempre di più le svariate sfaccettature che compongono il puzzle musicale di Ongod.