Polistrumentista nata a Tokyo, cresciuta con le nozioni pianistiche più classiche e poi, come tanti di noi, folgorata sulla via di Damasco dal metal, dall’hardcore punk e da tutto ciò che la capitale del Sol Levante avesse da offrire nelle strade più oscure e nelle sale prova, quelle in cui si suda e suona finché le orecchie non sanguinano. Queste realtà si sovrappongono, negli anni, e il talento di Araki si fa sempre più evidente e spaziare dalle trame psichedeliche delle Kuunatic (band in cui Yuko stringe le bacchette) allo straziare macchine analogiche per creare altri mondi, pesanti e debilitanti, pare non costituire un problema. Anzi.