Il difficile non è portare su disco il vibe del club, ché una compilation estratta dal proprio dj-set san farla più o meno tutti. La sfida è tradurre quel mondo in una logica da album che ne offra anche un filo intellettuale, aprendo e chiudendo tematiche e contenuti che sappian reggere botta nelle dinamiche d'ascolto. L'anno scorso ci era riuscito tra gli applausi di tutti un altro duo, gli Art Department, costruendo su The Drawing Board l'immagine cerebrale autoconsistente del sound deep al suo stato dell'arte, ed è uno spirito analogo che anima oggi il debutto in full-lenght di Benjamin Damage e Doc Daneeka, due fresche stelle made in UK schizzate alla ribalta in meno di due anni, prima con una manciata di uscite brevi individuali (Antitode e Television per un pronto recupero) e poi con la hit Creeper che l'anno scorso ha fulminato i Modeselektor al punto da programmare subito l'album sulla loro 50 Weapons.