“Il mio interesse oggi è verso ciò che potrebbe essere considerato ‘rifiuto sonoro’, zone liminali e grezze dell’ascolto, processi di decomposizione. La presentazione mi vede sempre interagire ininterrottamente con lo spazio ospitante […], durante il concerto parte dei nastri magnetici utilizzati invaderà l’ambiente proponendo un’esecuzione mai frontale, rispetto ad un pubblico che potrà decidere liberamente dove collocarsi.”
Il lavoro Bias di Giovanni Lami è frutto di una ricerca artistica e sonora iniziata tra giugno e luglio 2015 attraverso alcune residenze tra Austria, Grecia e Italia, oggi portata avanti attraverso una pratica quotidiana di studio e indagine delle possibilità dei materiali e dei supporti utilizzati. Bias è un progetto collegato alla memoria e al vuoto.