Dopo due anni di lavoro, 'Isles' espande l'energia artistica del loro debutto omonimo del 2017 e scava più a fondo nei suoni, nelle esperienze e nelle emozioni che hanno influenzato le loro vite e la loro professione di produttori.
Irlandesi di Belfast e adesso residenti a Londra, Matt McBriar e Andy Fergusondescrivono il secondo e attesissimo lavoro come 'un'istantanea nel tempo', con le tracce progettate per evolversi nelle loro diverse iterazioni, dall'album ai live e oltre. 'Questa è sicuramente la versione da ascoltare in casa - dice Matt - la versione dal vivo sarà molto, molto più difficile'.
'Abbiamo forti emozioni contrastanti, legate al crescere su un'isola, voler partire, voler tornare', commentando il titolo. Per due nativi dell'Irlanda del Nord, qualsiasi discorso su isole, comunità e identità avrà anche connotazioni più domestiche, ed è sempre stato un aspetto della loro vita di cui erano riluttanti a parlare. 'Per noi è sempre stato un argomento non quantificabile, afferma Matt. Non siamo religiosi, ma proveniamo entrambi da contesti diversi e abbiamo sempre pensato che una delle cose che amavamo della musica dance fosse la libertà.'
'Se entrassi nel club ci sarebbero persone in delirio per le tracce del nuovo album e tutti si abbraccerebbero', dice Andy, riferendosi all'influente club di Belfast Shine, dove entrambi si sono fatti le ossa. 'E la settimana successiva, sarebbero con i loro compagni a ribellarsi. Sembrava il posto più sicuro ma sulla carta era il più pericoloso'. Anche musicalmente si ritrovano echi di quei giorni: 'Era come essere colpito alla testa con un martello', racconta Matt dei brani che hanno definito quella scena e che trovano espressione negli angoli più crudi ed energici di 'Isles'. 'O c'era un sound molto intenso, ovvero una sorta di Italo-Disco tinta di electro, oppure una techno davvero aggressiva'.
Da quei primi giorni in cui vivevano e andavano in discoteca a Belfast al trasferimento a Londra oltre un decennio fa, l'ampiezza della musica a cui sono stati esposti anche durante questo periodo riecheggia direttamente sull'enorme tavolozza sonora del nuovo album. Entrambi citano la gioia di scoprire voci hindi ascoltate da tetti lontani, frammenti di cori bulgari che si allontanano dalle macchine di passaggio, usando Shazam in un negozio di kebab nella vana speranza di identificare una canzone pop turca.
Il singolo 'Apricots' racchiude perfettamente queste diverse influenze. Un sample di cantanti tradizionali del Malawi del 1958 e pubblicato su Beating Heart, i cui profitti vanno a sostenere il lavoro di conservazione della musica in corso della Biblioteca internazionale di musica africana, e un'esibizione degli anni '50 del Coro vocale femminile della Radio e Televisione di Stato Bulgara, intriso in un bagno scintillante di sintetizzatori caldi, percussioni libere e voci accattivanti che riportano ai grandi rave degli anni '90, pur evocando qualcosa di ormai perduto o abbandonato. Il video è diretto da Mark Jenkin, vincitore del BAFTA 2020 per il film del 2019 'Bait'.Il sound dei Bicep è stato forgiato nel 2008 dopo aver aperto il loro leggendario blog FeelMyBicep, un umile tesoro di Italo, House e Disco che ha conquistato un successo travolgente raggiungendo regolarmente oltre 100.000 visitatori unici al mese. Il blog ha generato poi una label e una serie di gig, infine ha proiettato il duo sui palcoscenici internazionali tramite ricercati dj-set che riflettevano l'eclettismo della loro attività online. Dopo il successo delle produzioni su Throne of Blood e Aus Music, i Bicep nel 2017 firmano un contratto con Ninja Tune, pubblicando il loro acclamato album di debutto che raggiunge la Top 20 nel Regno Unito e la cover di Mixmag. Arrivano da quel primo album 'Opal' - da cui è stato tratto poi un remix di Four Tet - così come il singolo principale 'Glue', 'Track of the year' per DJ Mag con il suo iconico video diretto da Joe Wilson. Lo stesso video, insieme alla loro performance per Resident Advisor Live, è stato incluso anche nella mostra 'Electronic', in cartellone lo scorso anno alla Philharmonie de Paris e attualmente al Design Museum di Londra.
Il successo del primo album dei Bicep li ha portati su palchi prestigiosi, Primavera, Coachella e Glastonbury prima di una serie di concerti sold-out di tre notti al Printworks di Londra. In pochi minuti dall'annuncio, i biglietti per i successivi due show alla Brixton Academy sono stati polverizzati e si è formata una lista d'attesa di 10.000 persone. Per il 2021 ci sono già in programma date importanti in tutto il Regno Unito, Europa e Stati Uniti, tra cui uno slot da headliner al Field Day a Londra, nonché spettacoli a Parklife, Roskilde, Creamfields, Primavera, MELT! e altro ancora.
Con la musica dal vivo e l'industria dei tour in uno stato di mutamento, i Bicep hanno recentemente intrapreso una performance in live streaming a pagamento, una delle prime per un artista di musica elettronica, trasmessa in 5 diversi fusi orari e guardata in oltre 70 paesi, con le immagini di Black Box Echo, stretto partner visivo dei loro live.
Inoltre il duo dal 15 ottobre lancerà 'Feel My Bicep Radio', un podcast in sei parti su Apple Music 1, programmando dal synth-pop degli anni '80 a gemme da discoteca dimenticate prese dal cestino dei discount. I due irlandesi infine sono anche ambasciatori di Youth Music, un ente di beneficenza che lavora per cambiare la vita dei giovani attraverso la musica e la produzione musicale.