I Black Strobe e il baffuto maestro della techno Arnaud Rebotini sono tornati a fare sul serio. Negli ultimi mesi hanno fondato una nuova etichetta discografica, ci hanno regalato remix, re-edit e mixtape in attesa di un nuovo album che molti danno come prossimo all'uscita, pronti a riprendere in mano lo scettro della musica electro dark. Cosa possono avere in comune una band death metal norvegese, il superproduttore inglese Paul Epworth e un anthem da club di provenienza francese? Senza ricorrere ai sei gradi di separazione, si può rispondere in due parole: Black Strobe. Sono infatti loro (Arnaud Rebotini voce e campionatore, David 'Siskid' Shaw chitarra e tastiere, Bastien Burger basso e tastiere, Benjamin Beaulieu batteria) l'anello mancanta dell'evoluzione musicale che passa tra Sonic Youth, Dave Clarke e Karlheinz Stockhausen. Tutto nasce in Francia, quando Arnaud Rebotini, leadere voce del gruppo, e il dj Ivan Smagghe (che poi lascerà il progetto per inseguire i suoi remix) stringono un amicizia all'insegna dell'electroclash prima ancora che l'electroclash esista. Nella loro mente frulla di tutto: elettronica ovviamente, con l'ondata house dei primi anni Novanta, ma anche il noise newyorkese, il metal scandinavo. Nasce così la leggenda Black Strobe, uno dei primi gruppi electro che le nostre gambe ricordino. Arnaud Rebotini torna a Milano presentandoci una carrellata di tracce e suoni nuovi, mixati con inni intramontabili urlandoci in faccia che “The Dark Side of Disco is back” www.myspace.com/blackstrobe