Anticipato da Rosewood, Fragments è il disco più emotivamente intenso di Simon Green (Bonobo) e include collaborazioni con Jamila Woods, Joji, Kadhja Bonet, Jordan Rakei, O'Flynn e Miguel Atwood-Ferguson. Nato da frammenti di idee e sperimentazioni, l'album ha preso corpo successivamente da un'esplosione di creatività alimentata dalle collaborazioni e dalla fuga di Green nella natura più incontaminata.Le dodici tracce di Fragments presentano alcuni dei groove più intensi mai prodotti da Green. Le ballad catturano un mondo in movimento e brillano di speranza. Il produttore e musicista inglese ha iniziato a lavorare all'album mentre era costantemente in tour, ma la pandemia poi lo ha costretto a stare fermo concedendogli il tempo di rifinire il tutto nel migliore dei modi.I temi musicali di Fragments nascono attraverso l'esplorazione di sintesi modulari, con le registrazioni dell'arpista Lara Somogyi, le session con l'arrangiatore e musicista Miguel Atwood-Ferguson, l'attitudine di Green nel suonare il Fender Rhodes e altro ancora. L'album è stato creato, registrato e mixato negli ultimi due anni, quando cercava rifugio in avventure solitarie nella natura, nel rovente deserto della California e lontano da lockdown e incendi selvaggi.
Tides, con la cantante e poetessa di Chicago Jamila Woods, ha agito da catalizzatore e l'album ha iniziato a generarsi intorno a questa traccia. 'Sapevo di avere un pezzo centrale, sapevo come avrebbe suonato tutto l'album', dice. La registrazione di musicisti orchestrali guidati da Miguel Atwood-Ferguson ha contribuito poi a portare le canzoni ancora di più fuori dagli schemi.
Anche la struttura ritmica ha una genesi diversa rispetto ad altri suoi album: le strutture della bass music britannica e del rave diventano ritmi filtrati come Otomo (co-prodotto da O'Flynn e con un campione del coro bulgaro 100 Kaba- Gaidi) e Sapien. C'è l'old school di Detroit, quella ispirata a Moodymann e Theo Parrish in Shadows, registrata con l'amico Jordan Rakei, mentre Rosewood, Closer e Counterpoint iniziano con uno scatto estatico e si snodano su percorsi sorprendentemente diversi. L'arpa di Somogyi e gli archi di Atwood-Ferguson si mescolano nell'inedito Elysian. Due ballad arricchiscono infine la seconda metà del disco: Day by Day con Kadhja Bonet e From You con Joji.