La sua smisurata conoscenza musicale, l’abilità nel mixare, l'attitudine verso il pubblico, con cui è sempre in costante interazione durante i suoi set, ma anche la semplicità e l’umiltà che lo contraddistinguono, lo hanno resto uno dei dj più amati anche dal nostro pubblico. Boris Dolinski era già a New York alla fine degli anni ’80 ed era un habitué delle leggendarie notti di Larry Levan al Paradise Garage e di Dave Mancuso al Loft. Quando a Berlino il Berghain non esisteva ancora, Boris era già lì come resident dj dell’Ostgut, con i suoi set che duravano fino a mezzogiorno e che spaziavano dalla house alla techno, dal funk alle sperimentazioni. Dopo la chiusura del vecchio Ostgut, Boris ha suonato in tutti i più importanti club di Berlino, diventando un’icona della scena elettronica gay (e non) internazionale. Quando nel 2004 “il tempio” Berghain ha aperto nella sede attuale, lui è diventato uno dei cardini dell’ex centrale elettrica più famosa del mondo, con i suoi “closing set” che sono diventati uno dei momenti più attesi del weekend berlinese.