La musica elettronica che si fa sogno: aerea, eterea, piena di giochi di luce sofisticati e delicati. Ma anche con un “cuore oscuro”, che rimanda rifrazioni di Joy Division, New Order, Cocteau Twins, e con momenti più spigolosi legati alla migliore tradizione IDM. Il newyorkese Seth Haley, l’uomo che si cela dietro al bizzarro alias Com Truise, è uno di quei “talenti gentili” in grado di farsi largo anno dopo anno solo grazie al passaparola, come successo peraltro ad altri suoi colleghi di label (tanto per citare un altro nome targato Ghostly: Tycho). Merito di album come “Galactic Melt” e “In Decay”, o di EP come il recente “Silicon Tare”; merito di una sensibilità rara, piena di eleganza, dove ogni elemento è perfettamente al proprio posto, anche quando si scelgono strade sonore più accidentate e più “nervose”.
Sensibilità che Haley si è costruito nell’arco di oltre un decennio: all’inizio giocando coi nomi d’arte (il bislacco Com Truise è solo l’ultimo approdo dopo monicker come Sarin Sunday, SYSTM, Airliner…) e alternando dj set e live set; poi, concentrandosi sempre più su una specie di “mid-fi synth-wave, slow-motion funk” (come afferma lui stesso, prendendo in giro bonariamente la sovrabbondanza di definizioni in musica) diventato un vero e proprio marchio di fabbrica, un’identità stilistica altamente riconoscibile capace di giocare con naturalezza nel territorio che incrocia le geometrie digitali più squadrate (ed intrise di funk “robotico”) col morbido disegno delle umane, umanissime emozioni.
www.comtruise.com