DISCOFORTICUT "Femmes” autoproduzione Femmes scaturisce dall'irriverenza e dall'odio per tutto ciò che è rassicurante. Femmes sono le donne vissute, immaginate, sognate, possibili, lontane, azzurre, fantasmatiche. Femmes è caldo, è deserto, è sudore ed insetti, ma è anche tundra, vento forte e malinconia glaciale. Femmes è fuga, è desiderio bruciante, è dove vorresti essere quando ti svegli, è sale ed è aceto. Femmes è jungla da elettrificare, è viaggiare su un divano rosso, dormire in terrazza, è non-luogo. Femmes sono i posti che non vedrai mai, le donne che non incontrerai, la sabbia che non ti entrerà negli occhi, le spezie che non assaggerai ed i fiumi in cui non scivolerai. Femmes sono dieci possibilità, dieci pozioni ritmiche ed emotive da sorseggiare lentamente, oppure da buttare giù tutto d'un fiato, dieci vestiti assopiti o fiammeggianti su dieci femmine a troppe miglia da qui. BIO Discoforticut prende forma, nella complicata primavera 2013, dall'inevitabile collisione di alcuni pianeti differenti in orbita sopra il cielo di Torino e dallo quale sopravvivono Discoforgia (produttore di musica elettronica) e Ut! (polistrumentista e videomaker documentarista ligure). Mentre sbranano numerosi kebab a tarda notte decidono che è venuto il momento di dar vita insieme a qualcosa di differente e la loro attenzione si sposta subito sulla musica, sulla ricerca e la riscoperta di suoni etnici, su strumenti di dubbia provenienza raccattati negli anni in mercatini dell'usato di mezzo mondo, su cucchiaini battuti su bottiglie vuote dopo cena e chitarre acustiche senza falò, il tutto miscelato con l'irriverenza di drum-machines e synth analogici, campioni vocali rubati da vecchi dischi anni '80 dimenticati in uno scatolone ed altri registrati da sconosciuti con un microfono per le strade della loro città. Invitano altri a suonare con loro, a dire una frase, a schiacciare due tasti, impastano senza remore i loro background musicali così differenti, si perdono volentieri nel downtempo e nel pulsante fascino dell'universo femminile, si barricano per settimane in una baita sulle Alpi francesi, viaggiano fino a Rio de Janeiro, si fidano di Brian Eno e delle sue strategie oblique, si immergono nei racconti di James Ballard e nella verità estatica di Werner Herzog, si eccitano sul pennello di Kirchner, giocano, rischiano e si fanno male con l'ispirazione e la serendipità, partono da un punto per scrivere una frase, cercano un filo conduttore, poi lo tagliano, si abbandonano, rallentano, riciclano, accelerano ed infine, dopo 2 anni, si ritrovano con un album finito tra le mani. http://soundcloud.com/discoforticut https://www.facebook.com/pages/Discoforticut/907155962651905?sk=timeline