Gaja ha un amore viscerale per i sintetizzatori e i samplers vintage. Lavora sull'idea che le sensazioni del momento vadano tradotte in musica, in maniera diretta e, se necessario, improvvisata. Traendo ispirazione dall'estetica raw punk, inserendo elementi grezzi in complesse strutture techno. Melodia e psichedelica si fondono in un universo geometrico e colorato tra techno, breakbeat, acid, ebm, electro e house, spiazzando continuamente. Una sorta di film thriller anni 70 con un tocco di tipico mash-up anni 90. Un delirio.
Il 25 gennaio esce il suo nuovo ep "Slaves Of The Future" per la sua personale etichetta Ophism.