Dopo aver scolpito nella storia del dubstep il suo nome a colpi di singoli finiti nelle borse dei DJ di mezzo mondo (perchè il dubstep si muove solo su vinile), Mala è andato a Cuba ed è tornato con un album, il suo primo vero album.
Si intitola Mala In Cuba, uscito in un cofanetto con 3 vinili in tiratura limitata (1000 copie) su Brownswood, l’etichetta di Gilles Peterson.
Mala non è più solo il mitico produttore e DJ dubstep.
Con il suo album registrato a Cuba è entrato nell’universo di quei produttori di musica elettronica che sfidano le convenzioni, che cercano le contaminazioni anche con suoni molto lontani.
Unire l’intransigente e super underground dubstep con la cultura della musica cubana tradizionale non deve essere stato semplice, il racconto di questo viaggio è nella borsa dei dischi che Mala porta a Roma per BASE.
Una serata che è esplorazione e festa e che, a seguire, vedrà in consolle uno di quei nomi che ha fatto la scena romana degli anni Novanta, Andrea Lai con i suoi djset sempre da scoprire, per un dancefloor che evolve e cambia da un posto all’altro, passando dall’Africa arrivando al polo nord, spruzzatine di funk, bassoni da dubstep, house e techno.