Aiutato dai preziosi consigli del maestro e di Brian Sanhaji (che ha curato il mastering di Drift), arriva al debutto proprio su CLR nel 2008 ed oggi pubblica il primo album. Drift è un disco introspettivo con un ruvido mood industriale, dove le textures si intrecciano in una stretta maglia sonora impedendo alla luce di filtrare. Tuttavia il buio non è totale perchè, quando è accompagnato da Daniel Wilde, che oltre ad essere un Dj e produttore è anche un cantante, un tiepido sole fa capolino da dietro la drum machine disegnando l’ombra di Depeche Mode e Cabaret Voltaire. La ritmica tutta in 4/4 si addice ad un lavoro concepito per dare il massimo sul dancefloor senza comunque essere un mero tool per merito di atmosfere avveneristiche e di una notevole ricerca sonora.