I Mastodon ormai sono in giro da oltre dieci anni e hanno avuto un successo planetario. I Gojira allo stesso modo, forti di uno stile molto personale e di capacità tecniche fuori dalla norma, sono indirizzati anch’essi sulla stessa strada, ovvero verso lo status di cult band ammirata e apprezzata in ogni angolo del pianeta. Entrambe le band d’altronde questo successo e rispetto lo meritano tutto poiché hanno dato un taglio inedito al metal, lo hanno saputo rinnovare e rinvigorire grazie all’aggiunta di elementi nuovi e di sonorità atipiche. Stessa cosa dicasi, nel loro piccolo, per gli Ulcerate, anch’essi promotori di una rottura in chiave evolutiva e di un’enorme spinta innovativa in ambito heavy-prog e ora presumibilmente indirizzati anch’essi verso lo status di band culto, anche se su scala ben più ridotta rispetto a Mastodon e Gojira per via di un arco di vita ancora ridotto rispetto a quelle band e a una proposta più estrema ed heavy destinata ad un pubblico di aficionados più ristretto. Inevitabile dunque il fatto che, viste le nutrite schiere di fan, tra le nuove leve si facciano vive delle band emergenti che guardano a questi esempi come ispirazione e come luce guida per la creazione di musica propria. Inevitabile anche che gli esempi sopracitati aprano nuovi orizzonti a chi era già in giro da un po’. E’ il caso dei Nero Di Marte, band nostrana che è esistita per un manciata di anni con il moniker di Murder Therapy sotto l’ombrellone del brutal death metal più dritto e irruento, per poi essere folgorata sulla via di Damasco di questo neo-prog metal appena menzionato , a tal punto da voler ricominciare da zero, cambiando nome e puntando su sonorità al quanto inedite rispetto al loro passato come Murder Therapy. Da dove venga questa folgorazione non lo sappiamo, ma gli esempi riportati in apertura sembrano essere un indicatore al quanto ovvio. Sono talmente tante, infatti, le similitudini tra il sound delle tre grandi band citate in apertura e il sound della band bolognese da lasciare poco spazio a dubbi. Addirittura, dei Nostri, si può affermare senza dire enormi inesattezze che il loro sound appare proprio come una fusione quasi millimetrica tra i fasti e le peculiarità neo-heavy-psichedeliche dei Mastodon, la modernità progressiva di discendenza death e thrash dei Gojira, e la violenza altamente atmosferica degli Ulcerate. I Nero Di Marte infatti portano avanti una proposta di neo-progressive death metal a tratti molto heavy, di chiara discendenza death, senza però essere mai pienamente brutale per via di una fierezza e di una ricercatezza musicale che fa sempre pendere l’ago della loro bilancia sonica sempre dal lato della preziosità e della cura alle strutture e alle atmosfere che all’impatto puro e semplice. Le composizioni sono sontuose, intricate, estremamente tecniche, e dunque per essere discernibili e per non finire offuscate dal rumore bruto che un bagaglio death così marcato può portare con sé, la band ha dovuto lavorare parecchio sugli argini di contenimento del sound, levigando la saturazione delle chitarre e la distorsione, mai troppo metallica o irruenta ma bensì calibrata e molto calda.