Con questo nuovo album, Tom Jenkinson (Squarepusher) torna a utilizzare una gamma sconcertante di hardware analogici e digitali vintage, la stessa strumentazione che lo aiutò a sviluppare il proprio suono nei primi anni ‘90. Qualcosa di simile a una svolta a 180 gradi, questi synth, banchi di effetti e persino un Commodore Vic20 sono in completo contrasto con gli strumenti che ha usato per creare Damogen Furies nel 2015, un software all’avanguardia sviluppato da Tom nel corso di 15 anni. Il risultato è Be Up A Hello.
Come il mood del disco, l’approccio alla sua realizzazione è stato veloce e spontaneo; la natura delle attrezzature analogiche richiede che molti parametri siano finemente sintonizzati per generare un determinato set di suoni, rendendo difficoltoso il processo di rivisitazione delle tracce per migliorare il mix e regolare le timbriche. Quindi la musica è stata scritta come un diario – i brani sono stati ultimati e registrati in una sola take. Questa attitudine alla composizione è stata influenzata anche dalla scena che l’album intende celebrare: la semplicità nel fare musica e mettere in piedi concerti.