Un sodalizio che ha inizio nella prima metà del 2011, un primo promettente vagito nel Silent Drops EP, poi la consacrazione col pubblico nel Labyrinth festival giapponese di settembre e adesso l'album, culmine e perfezionamento di un percorso in continua crescita. Voices From The Lake è ora l'ambizioso progetto di due producers italiani, Donato Dozzy e Neel, entrambi sbocciati nella scena romana e da sempre impegnati in sperimentazioni e raffinamenti elettronici sfumati ambient e techno. Quello attuale sembra essere il momento dell'apice formale, e la promozione a pieni voti da parte di RA non è altro che un enorme riflettore impossibile da ignorare puntato addosso a loro. L'entusiasmo trova facile giustificazione perché l'album è curatissimo e capace di una sottile comunicazione cerebrale, tocca contenuti più propri della sfera psichica che strettamente estetici e mira ad un empatia organica tra ascoltatore e ambientazione. La partenza è nel segno dell'understatement, Lyo si mantiene astratta e indefinita mentre trascina i Drexciya più gocciolanti su tessuti techno-dub dalle inconsapevoli potenzialità ritmiche, ma quando poi sfocia sui trattamenti minimal di Vega (con quel sentire tribal che fa tanto Villalobos) e le rarefazioni ambient di Manuvex (introversione Arandel senza le sue distrazioni esotiche) diventa chiaro il disegno complessivo: un'esperienza d'ascolto prolungata e senza interruzioni che scommette tutto sulla dilatazione estrema di tempi e spazi, diventando immersione in un acquario sonoro isolato da tutto. Quasi fosse la colonna sonora pensata per profonde riflessioni metafisiche su uomo e natura. http://www.octopus-agents.com/artist.php?id=412 https://www.facebook.com/pages/Voices-from-the-Lake/296576547052731