SARA ARDIZZONI - Dagger Moth
SARA ARDIZZONI - Dagger Moth
Dagger Moth è il nuovo progetto di Sara Ardizzoni che dopo aver militato in diversi gruppi ha deciso di rimettersi in gioco con questo progetto solista, autoproducendosi e diventando una One Woman Band che sul palco si destreggia tra chitarre, pedali, elettronica e ovviamente voce, miscelando loop, noise e melodie in bilico fra caos e struttura. L’album uscito in Aprile è stato registrato e mixato da Giorgio Canali ex CCCP, presente anche in Mind The Gap, e con la collaborazione di Joe Lally ex Fugazi (voce, basso, beat e synth in out of shot), Alfonso Santimone (piano, electronics, programming in crushed velvet) e Luca Bottigliero (beat\\glitches in Deadwood ). 12 tracce in cui si alternano suoni distorti e atmosfere quasi eteree a volte, è un album ricco di chiaroscuri , di alternanze tra buio e luce , tra dolcezza e forza tra malinconia ed estasi, tra aggressività e dolcezza.
Intervista a Sara Ardizzoni
• Hai alle spalle diverse esperienze con band anche diverse tra loro per stile e genere, cosa ti ha spinto a scegliere di autoprodurti un disco da sola?
Anche con le band con cui ho suonato in passato (Pazi Mine, Pilar Ternera, Sorelle Kraus) alla fine ci siamo sempre dedicati alle autoproduzioni, un pò per scelta un pò per necessità. Da molto tempo pensavo che prima o poi avrei dovuto mettermi alla prova anche da sola, ma non sapevo da dove cominciare nè avevo la più pallida idea di cosa sarebbe saltato fuori. E circa un anno e mezzo fa, dato che i vari progetti in cui militavo erano rimasti tutti in stand-by, ho iniziato ad accumulare idee e ore di lavoro solitario, tenendo solamente due riferimenti : uno tecnico (cioè che fossero tutti brani riproducibili da sola sul palco) ed uno diciamo stilistico, anzi \"anti-stilistico\" (cioè lasciare spazio ad influenze anche piuttosto variegate senza temere di creare un \"prodotto\" poco inquadrabile in un genere preciso, anzi...). Una volta che ho ritenuto il materiale maturo per essere inciso , dopo aver scremato decine di bozze attraverso i live della scorsa estate, non avendo voglia di scandagliare il territorio nazionale in cerca di etichette o agenzie ed aspettare quindi mesi e mesi tra mail non risposte e rifiuti, ho deciso di iniziare a fissare le idee come si deve, registrando un pò in studio e un pò anche a casa, grazie al supporto di Giorgio Canali, caro amico nonchè concittadino.
• Parlami di questo progetto quali sono gli aspetti che ti gratificano maggiormente e le difficoltà affrontate
Partendo dalle difficoltà... soprattutto durante i primi live, essendo abituata da anni a suonare almeno in duo, mi trovavo un pò spiazzata ad essere in completa solitudine sul palco, è un set piuttosto complicato da tenere in piedi, anche se spero non si noti troppo, del resto …perchè semplificarsi la vita? hehehehe.. Suono, canto e contemporaneamente con i piedi devo gestire un bel pò di loop in tempo reale e di campioni elettronici, combinando il mio divertimento ad un vero esercizio di coordinazione e concentrazione..in sostanza una pratica zen, ma molto rumorosa!
Gli aspetti gratificanti derivano direttamente dalle difficoltà..se tutto fila liscio è una bella soddisfazione! E comunque, dato che seguo il progetto a 360 gradi (cioè facendo le veci di un ufficio stampa quanto di un booking e seguendo mille altre amene faccende) il vedere che un pò di cose iniziano a smuoversi - pur essendo ripartita praticamente da zero- dà indubbiamente una bella energia.
• Sono convinta che quello che ascoltiamo ci rimane dentro e ci plasma in qualche modo , quali sono stati i tuoi ascolti musicali nel corso degli anni e chi ti ha influenzato maggiormente
Meglio se non mi dilungo perchè potrei scrivere per ore! Ho assorbito tanta tanta musica.. Fin da bambina infatti, grazie anche a tutti i dischi che si ascoltavano in famiglia, ho avuto gusti molto molto vari.. sono cresciuta in mezzo a tanto blues, jazz, rock ma anche musica classica (tanto Style Council, Pink floyd e Beatles, quanto Pat Metheny, Bill Evans e Coltrane, o Shubert e Segovia..); poi da ragazzina ho iniziato a seguire i miei percorsi, ho scoperto gli Smiths, Tom Waits, la new wave, il grunge, il metal, il cosìddetto brit-pop..ecco, tanto per parlare usando categorie macroscopiche senza scendere nel dettaglio. Stesso discorso vale per gli ascolti prettamente chitarristici, evito l\'elenco e ne cito uno per tutti: Marc Ribot.
• Nel tuo disco sei comunque affiancata da diversi musicisti, Giorgio Canali, Joe Lally, come sono nate queste collaborazioni, tra l’altro con Joe Lally (Fugazi) se non ricordo male ti esibivi a volte anche quando eri nei Pazi Mine (favolosi n.d.r.)
Con Joe in realtà era capitato di condividere un concerto circa tre anni fa, insieme a Pazi Mine, ma non avevamo collaborato all\'epoca, anche se c\'era da tempo l\'idea di farlo, ci eravamo conosciuti un pò di tempo prima tramite gli amici comuni Zu. Fra le 12 tracce dell\'album solo 3 vedono i contributi di altrettanti cari amici nonchè musicisti strepitosi ( contributi che però volutamente non sono tali da sovvertire \"la struttura\" dai pezzi ed impedirmi di renderli sensati in una versione live più scarna) : su \"Out of shot\" Joe ha aggiunto linee di basso, voce e un synth; su \" Crushed velvet\" Alfonso Santimone (Collettivo Gallo Rojo) ha aggiunto piano ed elettronica; su \"Deadwoods\" Luca Bottigliero (già batterista per Mesmerico, One Dimensional Man e Lucertulas) ha inserito un beat sinteticissimo. Giorgio Canali ha curato le registrazioni, il mix ma come unico cameo musicale ha aggiunto dei cori sull\'ultima traccia ed io mi sono ovviamente occupata del resto, ho pensato a chitarre, interventi di elettronica minimale, noise, voci, testi ed arrangiamenti .
• Scrivi e canti in inglese, di cosa parlano i tuoi testi?
Beh scrivo molto per suggestioni ed immagini.. ci sono ricordi forti e malinconici del passato, i miei paesaggi, l\'ansia di non raggiungere mai quello che si insegue, la voglia di mettersi continuamente alla prova, il mio punto di vista tutto particolare su certe convenzioni sociali e l\'inquietudine lasciata dal passare del tempo e comunque ognuno ci legga ciò che vuole, sia fra le parole che fra le note, è quello il bello della musica e dell\'arte in genere.
• Chi è Sara Ardizzoni?
hmmm..dai chiudiamo marzullianamente, questa la rigiro agli eventuali ascoltatori\\lettori: fatevi la domanda e datevi la risposta! :)
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